ELECTROPARK 2021 - Installazione John Giorno, Palazzo Ducale, Genova
Vai a Genova, prendi un site specific e sbandieralo in faccia a tempi di diatribe gender e attivismo pro/contro DDL Zan. Fino al 19 settembre l’installazione We gave a party for the gods and the gods all came di John Giorno (1936-2019), prodotta da Apalazzogallery di Brescia e John Giorno Foundation, tutte le volte che passerete per il cortile maggiore di Palazzo Ducale vi ricorderà che la vera uguaglianza non sta nel livellare gli attriti, bensì nel dare valore alle diversità di cui una società è inevitabilmente composta. Non poteva che essere Giorno, pirotecnico artista/poeta/attore che tanto si è speso negli ultimi decenni nella causa LGBTQ+, il padrino d’eccezione per Electropark 2021, festival di musica elettronica e cultura a 360 gradi tutto genovese, organizzato da Forevergreen.fm e diretto da Alessandro Mazzone.
Passo d’inizio un “Grand Opening”, quattro giornate che, dal 10 al 13 giugno, hanno richiamato a Genova dj nazionali e internazionali. E non solo loro, «Quest’anno si è scelto di dare più spazio all’arte contemporanea», racconta Anna Daneri, co-direttrice artistica di Forevergreen.fm. Nel pacchetto Electropark 2021 perciò non sono mancate una buona dose di incursioni artistiche d’eccezione. Tra queste, abbiamo provato per voi l’intervento avvolgente e “sonoramente scultoreo” di Simona Barbera al Luzzati Lab, e il duo Milotta/Dochev, che si è sbizzarrito a Villa del Principe con pentagramma e musica per riflettere sulla salute del pianeta. La loro Non ci sono più le quattro stagioni è tutto Vivaldi, concentrato in dieci minuti.
E ora la musica è finita? No e gli amici non se ne vanno nemmeno per idea, perché in questa edizione il tempo in fondo non esiste. È ancora Daneri a sottolinearci come il 2021 di Electropark sia Timeless, tema indicativo di una modalità estesa, con una programmazione che tira dritto per animare un’intera città, anche in questi momenti di pandemia (si spera vivamente) alla frutta.
Uno e trino, Electropark 2021 è così, protraendosi nel tempo attraverso iniziative originali orgogliosamente genovesi. Tipo “Fish & Djs”, un mixage davvero curioso in zona Darsena, al Mercato dei Pescatori, lì dove “dal produttore al consumatore” significa far incrociare la freschezza del pescato giornaliero al mixage di un dj set. La combo perfetta? Fritto di pesce, cocktail in mano e ritmo. Tanto ritmo.
Poi ci sarà settembre. Mese che finalmente non sarà più quello della tristezza post-estiva, ma dell’arrivo di una terza tranche di Electropark, traghettando il festival fino alla chiusura di dicembre.
Ci concediamo un solo spoiler, per deformazione professionale incentrato sull’arte: il suono la farà ancora da padrone con Giuseppe Mirigliano, che in occasione dei “Rolli Days” di ottobre presenterà un’installazione incentrata sulle mitiche improvvisazioni di un genovese coi fiocchi: Niccolò Paganini.
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