La generale predilezione verso le statuine è di antica data. La letteratura artistica sul presepe è piuttosto ampia, e negli ultimi decenni si è arricchita di contributi che hanno gettato le basi per uno studio scientifico e rigoroso, sottraendo il mondo presepiale a quel limbo artigianal-folcloristico in cui era stato confinato.
L’attenzione verso il presepe si concretizza, durante il periodo natalizio, in esposizioni temporanee di collezioni private e presepi storici in tutte le città italiane. Per convenzione quando si parla di presepe si pensa all’Italia meridionale e a Napoli in particolare dove la passeggiata tra le bancarelle di S. Gregorio Armeno è un appuntamento fisso per napoletani e turisti. Il nostro particolare viaggio parte invece, dalla Basilica di S. Marco di Milano, dove, sottratto a quello spazio originario che aveva dettato le luci e le ombre di questi panneggi, il presepe del Londonio è temporaneamente restituito al luogo teologicamente e, forse, anche storicamente più adeguato. E’ infatti intorno all’altare della basilica di san Marco a Milano (il teatro occidentale nasce proprio con le sacre rappresentazioni allestite nei presbiteri delle chiese) che sono state collocate le fascinose figure di un teatrino che, privato dei suoi trucchi, svela la più intima verità del Natale: un evento, un dono cui, mescolati fra i pastori di Betlemme, accorrono gli uomini e le donne di oggi nel rinnovarsi dello stesso annuncio: “Pace agli uomini di buona volontà”.
E’ grande merito di Italia Nostra avere destinato quest’anno il fondo Monti al restauro di una delle
Bene ha poi fatto l’Amministrazione Provinciale a dilatare questo evento con una mostra allestita, sempre a Milano, presso la Biblioteca Umanistica della chiesa di Santa Maria Incoronata e che comprende altri presepi di carta di ogni dimensione, in cui, come precisa Giovanna Mori, si riconoscono le sagome ancora da ritagliare comprendenti, oltre ai personaggi canonici, una serie di figurine di fantasia che vanno dai cammelli ai pastori alpini agli artigiani impegnati nei più vari mestieri.
Un viaggio nell’imagerie popolare ma anche occasione, per i più curiosi, di avvicinarsi alla produzione di alcune delle più famose stamperie italiane come quella bassanese dei Remondini o quella milanese di Vallardi e, per i bambini, di tornare a giocare con queste figure tanto semplici che si possono ancora riempire di affetto e di significati.
Anche nel cuore della Toscana l’offerta di eventi natalizi è ricca e articolata. In particolare a Siena si è inaugurata da pochi giorni una grande mostra, ospitata nei suggestivi cunicoli tufacei del Santa Maria della Scala, sul presepio. Con sessanta opere provenienti dai maggiori musei e collezioni italiani l’esposizione ricrea un percorso cronologico e visivo attorno al tema della Natività prendendo avvio dai grandi pittori senesi del ‘500 (Beccafumi, Matteo di Giovanni) fino ad arrivare alle manifatture toscane del ‘900. Lo scopo della rassegna è anche quello di ‘dar voce’ a tutta quella schiera di produttori artigianali e artisti-artigiani della statuetta localizzati prevalentemente nella lucchesia. Un’importante occasione per comprendere le reali origini del presepio.
Sempre nella città del Palio e sempre organizzata dal Comune di Siena e dal Monte dei Paschi, nella basilica di San Francesco è allestita la mostra di presepi di padre Nicola Scarlatino, provenienti da ogni parte del mondo e già esposti in numerose ed importanti chiese del nostro paese.
In occasione dell’apertura della mostra una novità: nei locali della libreria Musis del Museo di San Martino, è stata presentata la Prima Mostra mercato di artigianato presepiale che offre ai visitatori la possibilità di acquistare in tutta serenità pastori e presepi del centro antico. Sono in vendita, infatti, pezzi unici in terracotta policroma realizzati dai giovani “maestri di bottega” della scuola-laboratorio di arte presepiale, ceramica e restauro “Theotokos”.
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Manuela Esposito
hanno collaborato: Gabriella Anedi, Francesca Fortunato, Massimiliano Tonelli
[exibart]
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