Categorie: Opening

La Forma Mentis dell’arte

di - 23 Gennaio 2018
La forma nell’arte contemporanea, da un lato intesa quale principio inerente la materia stessa dalla quale viene fatta scaturire e dall’altra quale struttura mentale, non fornisce l’ennesima immagine della bellezza naturale, ma insegna a interpretare il mondo, la realtà contingente, con occhi diversi. Nessuno se non gli artisti del XX-XXI secolo è riuscito a dimostrare come la bellezza sia qualcosa che risiede oltre i soli canoni estetici: è qualcosa che nasce dal profondo e che si può trovare anche nella cosa più piccola e insignificante sotto gli occhi di tutti, è un’esperienza totalizzante così forte da influenzare le proprie scelte e le proprie aspettative di vita. E lo sanno bene Barbara De Ponti (1975) e l’artista tedesco Jens Risch (1973) riuniti a partire da oggi negli spazi milanesi di VIASATERNA, in una doppia personale che ne enfatizza i punti in comune nella ricerca individuale: un estremo rigore e coerenza di metodo, una lentezza di processo, la volontà di raggiungere una sintesi quanto più perfetta tra contenuto e rappresentazione, tra il concetto alla base dell’opera e la sua concretizzazione.
“Clay Time Code”, realizzata da Barbara De Ponti nel 2016, è caratterizzata dalla presenza di un materiale specifico risalente a 400 milioni di anni fa: l’argilla azzurra del Mare Pleistocenico. Attraverso un percorso a ritroso supportato da studi di geologia e micropaleontologia che le hanno consentito di ampliare la tradizionale scala di misurazione del tempo, De Ponti ha individuato alcuni microrganismi fossili e li ha resi protagonisti di una serie di sculture in ceramica che li riproducono in scala aumentata, utilizzando lo stesso materiale di cui originariamente erano fatti. Allo scopo di agire e stimolare l’inconscio dello spettatore seducendolo, spiazzandolo, comunque relegandolo a una condizione di incertezza e di impotenza di fronte alla natura, all’ingovernabilità dei suoi fenomeni. Dove l’esigenza storica dell’uomo di catalogare la natura, di ordinarla, razionalizzarla, si scontra ancora una volta con la sua incapacità di possederla.
Mentre l’opera di Jens Risch è informata da una serie di sculture costituite da fili di seta lunghi circa un chilometro, intrecciati su sé stessi fino a creare un groviglio inestricabile. Attraverso un metodo fatto di rigore e disciplina, Risch ha trascorso gli ultimi quindici anni ad annodare fili di seta e a registrare meticolosamente su una serie di tavole tutti i passaggi (da lui definiti “generazioni”, alludendo al campo della biologia e all’idea di “filiazione”) del proprio operare. Nulla si aggiunge, nulla si toglie. Il materiale utilizzato rimane uno e uno solo dall’inizio alla fine. Ciò che cambia non è il filo di seta ma le sue sembianze, grazie a una pratica che trova nella ripetitività del gesto l’unica traccia di intenzionalità formale dell’artista. I suoi oggetti, pur conservando la loro riconoscibilità nella tranquilla bellezza della loro materia, perdono ogni legame logico con lo spazio che li contiene: ciò che importa è, infatti, la relazione tra gli oggetti banali/riconoscibili e l’ambiente, perché è lì che si annida il mistero e avviene la sua rivelazione. È lì che l’inconscio sprigiona la “vera” bellezza, quella onirica celata oltre la realtà apparente. (Cesare Biasini Selvaggi)
In homepage: Barbara De Ponti, Globorotalia Puncticulata S1 from the series Clay Time Code, Argille Azzurre, 2016 ® Barbara De Ponti, Courtesy Viasaterna
In alto: Jens Risch, Silk piece VI,1000 m seta bianca, cm 7,5x8x7, 2015-2017 © Jens Risch, Courtesy Viasaterna – Bischoff Projects. Photo by Joerg Baumann
Info
Opening: ore 18.00
FORMA MENTIS. Doppia personale di Barbara De Ponti e Jens Risch
da mercoledì 24 gennaio a venerdì 16 marzo 2018
VIASATERNA
via Giacomo Leopardi 32, Milano
orari: dal lunedì al venerdì, dalle 12 alle 19. Mattine e sabato su appuntamento.
+39.02.36725378 – www.viasaterna.com

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