Categorie: Opening

‘The Golden Age’: la personale di Gianfranco Zappettini da Mazzoleni, Torino

di - 15 Febbraio 2022

Oggi a Torino negli spazi della Galleria Mazzoleni, dalle 16 alle 20, inaugura la personale di Gianfranco Zappettini “The Golden Age” (“L’Età dell’Oro”, fino al 7 aprile), «che segue e completa, a due anni di distanza, la presentazione della produzione recente dell’artista esposta nell’omonima mostra londinese, curata da Martin Holman (Mazzoleni, febbraio – aprile 2020) con l’esposizione delle sue serie precedenti», ha spiegato la galleria.

L’artista

«Zappettini, co-fondatore negli anni ’70 del movimento internazionale della Pittura Analitica (estesosi tra Italia, Germania, Francia e Olanda), – ha ricordato la galleria – è considerato tra i più importanti pittori astratti italiani viventi. La definizione “Pittura Analitica” fu coniata nel 1974 dal critico e storico dell’arte tedesco Klaus Honnef. Le opere di Zappettini sono state esposte in importanti musei pubblici in tutta Europa (Westfälischer Kunstverein di Münster, 1971; Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino, 1977; Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Parigi, 1978; Palazzo delle Esposizioni di Roma, 1981) e a “documenta 6” di Kassel nel 1977.

Il racconto dell’evoluzione artistica di Zappettini corre in parallelo al suo percorso di ricerca interiore e spirituale e si snoda attraverso lavori risalenti agli anni 1990, 2000 e primi 2010 fino ai recenti dipinti di colore oro, in un continuo contrappunto di consonanze e ricerche diverse, ma legate tra loro dall’immutato spirito di esplorazione dell’artista».

Il percorso espositivo

«L’età dell’oro, a cui rimanda il titolo, si riferisce ad un’auspicata epoca di ricchezza spirituale, che seguirà – a detta dell’artista – l’attuale epoca di decadenza. L’oro è qui inteso in senso simbolico: rappresenta lo stato più perfetto e prezioso della materia, portatore di innumerevoli significati, si fa simbolo di perfezione metafisica. La profonda e personale ricerca di Zappettini su Taoismo, Zen e Sufismo è infatti intrinseca a questo corpus di opere. Da queste dottrine tradizionali, l’artista recupera il ruolo dell’arte quale custode di conoscenze altissime e ancestrali, da tramandare, appunto, in una era avvenire di ritrovata armonia tra il genere umano e ciò che lo circonda. Per Zappettini la pittura è esercizio spirituale, un’operazione rituale che si traduce nella distribuzione di diverse campiture di colore che scandiscono la tela e nella stratificazione dei materiali di origine comune o industriale, lavorati con maestria artigiana e rigore alchemico.

Il percorso espositivo della mostra torinese metterà in luce accostamenti estetici e concettuali che attraversano tre decenni di attività artistica: così la recente serie “Il petalo d’oro” incontrerà per la prima volta in mostra le sue radici, ovvero la serie “Al fine che traspare” nel cuore degli anni 1990, in cui il petalo era il simbolo del viaggio solitario dell’anima nella sua evoluzione, viaggio che si completa e sublima appunto nell’oro di fine anni 2010. In occasione della mostra, sarà presentato il Catalogo Ragionato di Gianfranco Zappettini, a cura di Marco Meneguzzo ed edito da Skira», ha spiegato la galleria.

Abbiamo parlato della mostra con Davide Mazzoleni, CEO Mazzoleni Londra-Torino

Gianfranco Zappettini (b. 1939), 
Sullo sfogliar del fato 09-10-93, 1993, acrylic on canvas, 172 x 172 cm. Courtesy: Mazzoleni, London – Torino

Come è nata questa personale di Gianfranco Zappettini in galleria e come si colloca la ricerca dell’artista nelle proposte di Mazzoleni?

«La personale di Gianfranco Zappettini “The Golden Age” inaugura finalmente a distanza di due anni dal progetto originario, che prevedeva due mostre complementari nelle nostre gallerie di Torino e Londra a inizio 2020. La mostra londinese, a cura di Martin Holman, era stata occasione per presentare l’allora recente produzione di opere con colore oro dell’artista. L’esposizione di Torino completa quella presentazione con serie inedite a partire dagli anni Novanta fino ai giorni nostri. Oltre ad essere stato il co-fondatore del movimento della Pittura Analitica negli anni Settanta, Zappettini è uno degli artisti astratti che hanno dato il maggior contributo alla storia recente della pittura italiana».

Gianfranco Zappettini (b. 1939)
, Sullo sfogliar del fato azzurro-blu, 1993, acrylic on canvas, 80 x 80 cm. Courtesy: Mazzoleni, London – Torino
A quale parte della produzione dell’artista è dedicata, in particolare, questa mostra?

«La mostra ripercorre le tappe salienti della carriera dell’artista post Pittura Analitica, mettendo in luce accostamenti estetici e concettuali che attraversano tre decenni di attività artistica. Dopo la stagione Analitica, con la partecipazione alla sesta edizione Documenta di Kassel nel 1977, inizia infatti per Zappettini una fase di profonda introspezione che lo conduce verso nuovi processi creativi. I viaggi in Oriente e il contatto con le filosofie Zen, del Sufismo e del Taoismo nutrono una ricerca artistica all’insegna della dell’armonia e della spiritualità. Le pennellate scandiscono lo spazio, il gesto diventa esercizio rituale».

Gianfranco Zappettini (b. 1939)
, La trama e l’ordito n. 80 – la Luce Prima, 2017, resins, acrylic on board and black light
100 x 100 cm. Courtesy: Mazzoleni, London – Torino

Potete indicare un paio di opere esposte di particolare impatto?

«In mostra ci saranno molte opere mai esposte prima, tra cui due grandi tele della serie “Sullo sfogliar del fato”, in cui i petali sono i protagonisti in una fase in cui la natura rappresenta un appoggio imprescindibile per la meditazione. Diverse opere della serie “Con-Centro” del 2020 sono quadri di notevoli dimensioni, in cui l’artista allude a quel “giusto mezzo” (golden mean), il centro interiore dell’essere umano. La serie “La Luce Prima” è rappresentata da tre lavori, di cui uno di grandi dimensioni, ed è caratterizzata dalla presenza all’interno delle opere di lampade di wood».

Gianfranco Zappettini (b. 1939), 
Con-Centro n.28, 2019
, resins, Fassadenputz and acrylic on board
170 x 170 cm. Courtesy: Mazzoleni, London – Torino

Quali mostre proporrà la galleria nei prossimi mesi nelle sue sedi?

«Dopo la personale dedicata a Gianfranco Zappettini la programmazione della sede torinese manterrà lo sguardo verso l’arte contemporanea e le sue sfaccettature, con una doppia mostra ad aprile, dedicata al fotografo Massimo Vitali e allo scultore Salvatore Astore, a cui la galleria ha recentemente dedicato un grande omaggio con le sculture collocate nel centro della città di Torino.

Nella nostra nuova sede londinese, appena inaugurata, sarà invece presentata a marzo una mostra dedicata ad Agostino Bonalumi. In primavera sarà invece presentata al pubblico anglossassone la mostra di Marinella Senatore “Afterglow”, dopo il successo riscontrato dalla sua personale “Make it Shine” durante la stagione autunnale a Torino».

Gianfranco Zappettini (b. 1939), 
Con-Centro n. 102, 2018
, resins, Fassadenputz, acrylic and slate on board
170 x 120 cm. Courtesy: Mazzoleni, London – Torino

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