Categorie: opera

opera | Edgar Degas – Lezione di danza

di - 11 Gennaio 2006

Lezione di danza, un pomeriggio, a Parigi. Dai primi anni settanta Edgar Degas (1834-1917) si dedica al tema delle ballerine. Frequentatore assiduo dell’Opera, non celebra il fascino mondano del balletto e non intende documentare il nuovo divertimento borghese. E’ interessato piuttosto alla meccanica del movimento, alle complicate evoluzioni delle ballerine mai casuali, frutto di esercizi ripetuti e faticosi.
Le sue lezioni di danza sono immagini di ragazzine impegnate in un lavoro difficile, finalizzato a costruire artificialmente la spontaneità. Quasi una metafora dell’arte di Degas: il duro esercizio necessario all’esecuzione di un passo di danza, che sul palcoscenico sembra facile e leggero, è paragonabile alla studiata costruzione delle sue opere, solo in apparenza rapide impressioni. Come questo Lezione di danza; la sensazione è quella di un’opera eseguita di getto, un attimo di vita colto con la rapidità di uno scatto fotografico. L’inquadratura –memore delle stampe giapponesi- spezza l’integrità delle figure, la pennellata è rapida, i volti sono appena accennati. Tuttavia la composizione è attentamente studiata e ricca di riferimenti alla tradizione. Degas osservava i suoi soggetti, schizzava rapidi bozzetti e li rielaborava a lungo nel suo studio, lontano dall’impressione dell’attimo. Egli rifiutò sempre la definizione di ‘impressionista’ ed avvertiva: “nessun’arte è meno spontanea della mia… di ispirazione, spontaneità… io non ne so niente”.
L’opera è scandita da un preciso gioco di linee; la fascia orizzontale scura alla base della parete di fondo, le verticali della cornice dello specchio, la diagonale immaginaria che divide le figure in due gruppi. Da una parte il maestro la donna seduta e le ballerine a riposo, dall’altra le ragazze che provano gli esercizi. E poi lo specchio, che riflette le spalle delle ballerine (come in Madame Moitessier di Ingres) e rende percepibile uno spazio non direttamente visibile, la parete di fronte con la finestra che apre la vista sugli edifici grigi della città.

Un gioco intellettuale raffinatissimo che chiama in causa lo spazio ‘abitato’ dallo spettatore (la finestra è dove ci troviamo noi spettatori) ed ha precedenti illustri, dai Coniugi Arnolfini di Van Eyck all’intrigante Las Meninas di Velasquez. Degas si era formato sui classici e non li rinnegò mai, convinto che si debba “copiare e ricopiare continuamente i maestri”.
L’atmosfera è quella della routine monotona degli esercizi ripetuti decine di volte. Una ballerina esegue un difficile passo in equilibrio sulla punta del piede, talmente sbilanciata in avanti da sembrare sorretta da fili invisibili. Il maestro immobile con il capo lievemente chino assiste inerte, una ballerina si aggiusta distratta un orecchino, un’altra volge le spalle alle compagne che provano. La donna al centro il cui abito viola si impone sui leggeri tutù delle ballerine –una madre che attende la fine della lezione- sottolinea con il suo totale disinteresse il carattere di banale quotidianità della scena. Seduta sgraziatamente legge il giornale, indifferente; è lei il centro della composizione con una scelta, tipica di Degas che allontana ai margini del quadro il soggetto dell’opera.
C’è un sentimento più forte della noia. Le figure ravvicinate in gruppi sono totalmente estranee l’una all’altra, non ci sono sguardi che si incrociano, tutti si danno reciprocamente le spalle. Sin dai primi ritratti (già ne La famiglia Bellelli) Degas si interroga sull’isolamento dell’individuo, sulle difficoltà di comunicazione anche tra chi trascorre insieme tantissime ore addirittura una vita intera.
Noia e solitudine, l’arte comincia a riflettere sull’alienazione dell’uomo e Baudelaire scrive “il vero pittore sarà colui che riuscirà ad afferrare il lato epico della vita di ogni giorno”.

bio: Hilaire Germain Edgar de Gas (scelse poi di firmarsi Degas) nacque a Parigi nel 1834 in una ricca famiglia di banchieri che non ostacolò la sua passione per l’arte. Nel 1854 iniziò una lunga serie di viaggi in Italia nei quali studiò Giotto, Botticelli, Raffaello, Tiziano. A Parigi fu allievo di Lamothe, un discepolo di Ingres; cercò sempre di conciliare tradizione e modernità. L’incontro con Manet nel 1862 lo portò in contatto con gli impressionisti. Partecipò a tutte le mostre del gruppo (non a quella del 1882). Con gli impressionisti ebbe in comune il gusto per l’audacia compositiva e la modernità dei soggetti, ma non condivise la pittura en plein air di solo colore. Fu scultore e autore di straordinari pastelli. Morì quasi cieco nel 1917.

bibliografia essenziale

Paul Valery, Degas Danza Disegno, Paris 1938 (ed. it. Milano 1999)
John Rewald, La nascita dell’impressionisimo, Verona 1976
Catalogo della mostra Degas. Classico e moderno, Milano 2004

articoli correlati
Degas classico e moderno
Degas e gli italiani a Parigi
La nascita dell’impressionismo

Edgar Degas
Lezione di danza
1881
olio su tela; 81,6 x 76,5
Philadelphia, Philadelphia Museum of Art (collezione W.P. Wilstach)

antonella bicci

[exibart]


Articoli recenti

  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

Cani-robot e opere oversize: dentro le due anomalie di Art Basel Miami Beach

Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…

6 Dicembre 2025 10:18