Mondadori Portfolio//Getty Images
Lutto nel mondo della musica: Beppe Vessicchio, che generazioni e generazioni – per lo più amanti di vecchia data del Festival di Sanremo, o nuovi adepti del Fantasanremo – ricordano al grido di “Dirige l’orchestra il Maestro Beppe Vessicchio”, si è spento oggi all’età di 69 anni in seguito a una complicazione di salute.
Nato a Napoli il 17 marzo del 1945, Vessicchio mosse i primi passi nel mondo della musica nella sua città realizzando dischi per Nino Buonocore, Edoardo Bennato, Peppino di Capri, Peppino Gagliardi, Lina Sastri e Gino Paoli – con lui, a quattro mani scrisse canzoni indimenticabili, come Ti lascio una canzone, Cosa farò da grande e Coppi. É stato Direttore d’orchestra al Festival di Sanremo, ma non solo: anche i più giovani lo conoscono e lo riconoscono come insegnante di musica e direttore d’orchestra nel programma televisivo Amici di Maria De Filippi.
Alla diffusione della scomparsa, tra i messaggi di cordoglio che arrivano da tutto il mondo, c’è spazio anche per un aneddoto: si chiava Beppe o Peppe Vessicchio? «Sopra l’Arno è Beppe, sotto l’Arno è Peppe», diceva il Maestro, che ha dedicato la sua vita e la sua genialità alla musica e non solo. Per esempio, fu Direttore Musicale di Art Village, un’accademia che si occupa di formazione, produzioni, performance e spettacoli con l’obiettivo di dare spazio all’arte tout court e di dare un futuro ai giovani attraverso la creazione artistica. Tra le sue partecipazione, quelle telivise tantissime, c’è spazio anche per un altro legame con l’arte, che porta il nome di Arte Sospesa, un progetto della regione Puglia che aveva l’obiettivo di creare un’orchestra giovanile sociale e di organizzare laboratori artistici in stretta connessione con i temi della sostenibilità e e dell’Agenda 2030.
Di Vessicchio tanto resterà e Vessicchio tanto lascerà, a partire da un messaggio, che si diffonde come musica: ovvero che la cultura, qualunque sia la sua sfumatura, è un potente mezzo strumento di diffusione, condivisione e unione.
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