Categorie: Personaggi

Arte all’Arte, intervista alla curatrice

di - 13 Settembre 2002

Quest’anno sei stata chiamata a curare la settima Arte all’Arte, ormai una delle più importanti rassegne di arte contemporanea nel nostro paese. Quale è il carattere di questa edizione? Per cosa si evidenzierà Arte all’Arte 2002?
Gli artisti in mostra – rispetto alla relazione con il territorio nel quale si sono trovati ad operare – hanno proceduto dimostrando un’estrema sensibilità a interagire con delicatezza, dialogando anche in forma critica ma senza alzare la voce, e cercando di declinare il proprio modo di procedere alle suggestioni derivate dall’ambiente. Nel complesso gli interventi di quest’anno chiedono di essere guardati in un’atmosfera concentrata. L’edizione precedente di Arte all’Arte si inaugurò a ridosso dello stordimento dell’11 settembre, dello smarrimento e del senso di impotenza provato davanti ad immagini di morte. Oggi continuiamo a credere che le immagini, le forme, il linguaggio, siano veicoli capaci di suggerire un confronto vivo e con la storia e con il presente, capaci di non abbassare la soglia di cura e di attenzione all’ambiente che ci circonda, che rappresentino una possibilità concreta di resistere alla violenza della logica dominante che ama separare bene e male, bianco e nero, dove le differenze non sono viste come una minaccia ma valorizzate e considerate come potenzialità. Mi sento dire che tutti i progetti condividono di fatto questa posizione…

Come da tradizione Arte all’Arte si avvale di due curatori internazionali. Quest’anno è stato il turno tuo e di Vicente Todolì, neodirettore della Tate Modern di Londra, una delle istituzioni più importanti al mondo per l’arte contemporanea. Com’è stato lavorare con il critico spagnolo?
Molto divertente e interessante…. Per me un’occasione preziosa di crescita e di confronto con un curatore con l’esperienza e la solidità di chi è abituato e muoversi in contesti decisamente più aperti del nostro, poi nel frattempo si è inserita l’attesa per l’inizio della grande avventura…

Tra gli artisti presenti quali sono quelli che hai selezionato tu in prima persona? Come hai operato la scelta?
La scelta degli artisti l’abbiamo fatta insieme. Ci siamo incontrati una prima volta a gennaio e ci siamo confrontati sul discorso generale, fortunatamente ci siamo trovati in linea su molti aspetti generali relativi all’arte e a quello che ci interessa, di conseguenza su come ci sarebbe piaciuto affrontare una mostra dalle caratteristiche così particolari come Arte all’Arte. La volta successiva abbiamo discusso le rispettive candidature e abbiamo curiosamente riscontrato delle convergenze, dopodiché è stato naturale arrivare a definire la rosa di artisti da invitare. Non posso dire chi ha scelto chi, abbiamo proceduto di pari passo, con alcuni di essi Vicente aveva già avuto occasione di lavorare al Museo Serralves a Porto e questo ha reso ulteriormente fluida la fase di avvio… Il requisito primo, era ovvviamente relativo al modo di procedere degli artisti stessi, si trattava di pensare prima di tutto a coloro i quali sono interessati ad interagire con i luoghi espositivi senza esserne sopraffatti, poi entrambi amiamo più l’intensità dell’intrattenimento e questo dettaglio ha avuto un’influenza significativa nel procedere…

Hai lavorato altre volte in contesti pubblici e ‘di paesaggio’? Si tratta di una situazione che ti stimola? Ti dà soddisfazioni? Ti crea delle difficoltà?
Ho curato nel 2000 una sezione di Fuoriuso, The Bridges. La caratteristica di quella situazione era data dal luogo, lo spazio sotto un cavalcavia al centro di Pescara, dunque una mostra all’aperto ma allo stesso tempo un luogo temporaneamente sottratto all’uso abituale. In quel caso ci confrontavamo con un ambiente decisamente urbano, cemento, piloni, azzeramento delle connotazioni locali, niente rapporto con la storia se non intesa come passato prossimo. L’anno successivo a Trieste, ho curato con Roberto Pinto la mostra Trasform dove otto artisti tra cui Sooja Kim, Nari Ward, Alexander Melkonyan, erano chiamati a realizzare degli interventi in altrettanti spazi pubblici della città ed era ancora un’altra situazione. Era in preparazione il G8 per l’ambiente e in quel caso, oltre a gestire i lavori in corso, ci siamo confrontati con problematiche legate alla sicurezza, alla progressiva chiusura della città in vista dell’inizio del vertice, più di un artista ha dovuto modificare il lavoro in seguito alle indicazioni della questura… Nel caso di Arte all’Arte si respira prima di tutto la relazione con la storia, secoli e secoli di tracce che tuttora sono presenti e costituiscono il tessuto del presente. In realtà questo passato spesso assume anche una connotazione retorica, per cui viene utilizzato come veicolo per un certo tipo di turismo dove la tradizione non è certo quella autentica ma viene riveduta e corretta in relazione a degli stereotipi che non sopporto molto ma con i quali è molto interessante confrontarsi, sperando di riuscire a portare un piccolo contributo di segno differente….
In generale mi piace lavorare in contesti non protetti, aumentano le variabili che bisogna tenere presenti e sicuramente è stimolante, a volte quando è difficile avere i permessi, quando aumentano le difficoltà, sogno di disporre di un bel cubo bianco con uno staff tecnico tutto per me…

Dopo Arte all’Arte su cosa ti concentrerai? Anticipaci i tuoi prossimi impegni.
Ho ridotto all’osso la pausa estiva e mi piacerebbe approfittarne ad ottobre, a proposito di paesaggio mi piacerebbe tornare nelle montagne dell’Asia… Più realisticamente riprenderò i percorsi abituali, sto partecipando ad un progetto per il Kunstverein di Monaco, riapre l’Università…

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Arte all’Arte

massimiliano tonelli


IL CALENDARIO DI ARTE ALL’ARTE
Venerdi 13 settembre

18.00: Palazzo delle Papesse, Siena, via di Città, 126
Inaugurazione mostra dei progetti di Arte all’Arte 2002

22.00: Casa della Musica-Sonar, Colle di val d’Elsa, loc. Molinuzzo, 3, Gracciano
Installazione permanente di Loris Cecchini
Festa con Jérôme Sans dj e Audrey Mascina


Sabato 14 settembre

12.30: Montalcino, Chiesa di San Francesco, Prato dell’Ospedale Lothar Baumgarten

Montalcino, piazza Santa Caterina Jannis Kounellis inaugurazione dell’installazione permanente

16.00: Siena, Orto de’Pecci Cildo Meileres

18.30: San Gimignano, Ex-carcere di San Domenico, via Santo Stefano, 23 Miroslaw Balka

San Gimignano, Teatro dei Leggieri, piazza Duomo Mario Airó in collaborazione con Attilio Maranzano

20.30: San Gimignano, Piazza Pecori Cena ad invito


Domenica 15 settembre

11.00: Poggibonsi, Enopolio, via Borgaccio Damián Ortega

13.00: Casole d’Elsa, Chiesa dell’Ospedale, via Casolani Tacita Dean

15.30: Colle di val d’Elsa, Cripta della Misericordia, via del Castello Marisa Merz

[exibart]

foto (c) arte all’arte – ass.cult. arte continua

Visualizza commenti

  • San Gimignano è veramente molto bella, l'ho veduta diverse volte e tutte le volte ne tornavo entusiasta. Bella Siena e tutti i centri della Valdelsa la kermesse di Arte all'Arte
    Le domande di Massimiliano, fatte in modo intelligente, hanno facilitato le risposte del curatore Emanuela de Cecco.
    Bello l'articolo e belle le foto.

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