Categorie: Personaggi

Chi l’ha visto? Storia d’amore in galleria

di - 19 Maggio 2004

Neppure la classica scusa di scendere di sotto a prendere le sigarette. Semplicemente svanito, il suo appartamento in ordine e il letto rifatto, come se non vi fosse mai stato.
Insomma una storia buona per Daniela Poggi e per la trasmissione Chi l’ha visto.
Ma noi che c’entriamo? C’entriamo eccome! Alla Poggi risparmiamo la fatica di cercarlo, quel tal Grimaldi, glielo diciamo noi dov’è finito.
Invece se per caso conoscete una Patrizia di Roma che sta ancora a chiedersi che è successo ad Andrea e dov’è finito, beh, ditele… che era “solo” arte, che è stata protagonista inconsapevole di un progetto performativo. Che quell’Andrea Grimaldi, altri non era che il mantovano Luca Francesconi, che le foto ricordo di quel suo breve flirt e pure un video che la vede come… ehmm… co-protagonista, sono finiti in mostra alla galleria Play di Berlino.
Ma andiamo con ordine: dal 1° dicembre 2002 al 1° marzo 2003 Luca Francesconi vive in un appartamento romano in via Capo Le Case, ad un minuto da Piazza di Spagna. L’affitto e gli alimenti glieli paga il gallerista. Il progetto è semplice: assumere una finta identità, innamorarsi, vivere una storia con una ragazza del tutto ignara della cosa, quindi piantarla in asso, far finire la storia e scomparire nel nulla.

Il risultato è stato Gin a body meet a body, personale dell’artista a cura di Patricia Ellis, tenutasi nella galleria Play di Hannoverschestrasse a Berlino, dal 4 all’8 aprile 2003. In mostra una serie di foto, di quelle che gli amanti si scattano l’un l’altro per ricordare i momenti passati insieme, una targa con la scritta Il regalo che volevi e che non ti ho mai voluto fare e un video, girato con telecamera nascosta nell’appartamento, che documenta un amplesso tra i due.
Tra il folto pubblico intervenuto al vernissage, umori contrastanti: entusiasmo, ilarità, sdegno, turbamento, sospetto. C’era chi si complimentava con l’artista, chi gli partecipava il proprio disgusto e chi lo voleva picchiare.
La cosa ha finito anche per attirare l’interesse di una compagnia teatrale locale che stava lavorando ad un progetto affine. Così il lavoro dell’artista italiano ha avuto pure un gustoso strascico, nel settembre scorso, a latere della messa in scena della prima dello spettacolo programmato: una tavola rotonda, moderata dal critico Wolf Guenter Thiel, durante la quale è stato proiettato anche il video di Francesconi. Grande entusiasmo anche qui, almeno fino a che non è stato svelato che una cosa era la fiction teatrale e un’altra quel video, preso dalla vita vera.

Quale realtà e quale fiction? Fin dove può spingersi l’arte? Può, una relazione amorosa, essere condensata, documentata, programmata e, al contempo, essere vissuta con partecipazione? Cosa succede in una storia d’amore e cosa ne resta? E ancora: se foste voi al posto di Patrizia (che ormai avrà certamente un nuovo boyfriend), come la prendereste? Accettereste la cosa o andreste diritti dall’avvocato?
Una cosa è certa: di spunti di discussione, questo lavoro ne fornisce in abbondanza e in tutte le direzioni.
Luca Francesconi è nato a Mantova nel 1979, dove vive e lavora. Il rapporto tra uomo e donna, il paesaggio come spazio da circoscrivere, isolare e determinare, sono i temi principali del suo lavoro nel campo della performance, del video e della fotografia. Del 2004 sono la personale da Marella, la partecipazione alla videocollettiva On Air alla Civica di Monfalcone, l’allestimento e la performance, dal titolo Viaggio al termine della giovintù, alla Milano Flash Art Fair.

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alfredo sigolo

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  • Per me è tutta finzione, al di la delle frasi " invece é vero" o "nessuna finzione" (senza per altro spiegare i motivi di cotanta sicumera) poichè mi chiedo se sia possibile che una ragazza (o un ragazzo) non si accorga del doppio gioco della "controparte" non solo nell'ambito prettamente amoroso ma anche in quello della semplice quotidianità. Se la tipa non si è accorta di nulla, allora merita quel che ne è conseguito....

    Ps: Ma se la ragazza in quel lasso di tempo avesse mollato il compagno avrebbe esposto lei a Berlino??

  • scusate in un clima dove tutti ottengono lauree onoris causa , dove le università fanno a gara ad aggiudicarsi l'artista da far diventare dottore, quì ci sono tutti i requisiti. e penso che bisogna davvero essere degli stupidi a per dire nel 2004 che questa non sia arte. sorrido a chi s'impettisce per queste cose. viva francesconi

    stefania

  • Apparte che è molto più difficile stare tutta una vita con una donna senza tradirla piuttosto che mollarla dopo due mesi...ma cosa non si farebbe per non lavorare?...assumete Francesconi in FIAT!

  • Tanto non ci crederesti anche se te lo spiego. Dico solo che c'è qualcuno che ha conoscenza diretta che sia vero. Se ti garba...

  • Finalmente qualcosa di veramente geniale...una performance-delitto-perfetto!

  • Ma il problema non è se è vero o no! non mi sembra molto difficile fare una cosa così...il problema è la povertà esistenziale di Luca, il godimento di giocare con certe cose al fine di colpire...vince chi la pensa più grossa...e tutto per non lavorare...come ha pensato per "primo" cattelan.

  • ma allora io vi sottopongo questa domanda: secondo me è nato, tenendo anche conto ch'è giovanissimo, un nuovo cattelan, diverso geniale e sentimentale? io penso di sì, sono stanco delle cose melense dell'arte. 1000 di queste azioni in futuro. e fin quando riesce a farle, l'unico che deve andare a zappare la terra resta il signor "ignoto non per causa sua...". anzi mr. exibart a quando un faccia a faccia con l'artista su quest'opera?

  • un saluto dalla francia!! dove ci sono tante ragazze da raggirare!venite!eeeeeviviva

  • luca francesconi , ha capio quanta poesia può esistere nella durezza della vita.
    lo dimostra il suo carattere veramente sorprendente e attento per le incapacità degli altri e + di tutto l'evoluzione del suo lavoro ...
    continua così .

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