MAXXI L'Aquila
Dal 5 al 21 aprile, la di Corte di Palazzo Ardinghelli, sede del MAXXI L’Aquila, ospiterà una installazione di Emanuela Giacco, dedicata al drammatico sisma del 2009. Intitolata In un battito d’ali, l’opera è stata scelta dalla Fondazione MAXXI per il quindicesimo anniversario del terremoto che ha profondamente sconvolto la vita della comunità aquilana, causando complessivamente 309 vittime, oltre 1600 feriti e più di 10 miliardi di euro di danni, danneggiando gravemente anche molti siti di rilevanza storica e culturale, come il Forte Spagnolo, la cupola della Chiesa delle Anime Sante, l’abside e il transetto del Duomo e della Basilica di Santa Maria di Collemaggio e una parte della Casa dello Studente. A ricordare la tragedia, l’opera di Giacco, una coppia di ali di farfalla, tessute con nodi di cime nautiche e sospese, pronte a prendere il volo. Un’opera simbolo di libertà, trasformazione e speranza, rappresentativa della rinascita del capoluogo abruzzese.
Dopo gli studi in ingegneria, per Emanuela Giacco è stato fondamentale l’incontro con il Prof. Picozza, presidente della Fondazione Giorgio ed Isa De Chirico, con il quale ha organizzato la sua prima mostra personale, e con Marina Mattei, curatrice archeologa dei Musei Capitolini. Ha esposto a Bruges, Barcellona, Corte Franca, Firenze, Genova, La Spezia, L’Aquila, Mantova, Milano, Olbia, Palermo, Parigi, Poltu Quatu, Porto Rotondo, Roma, San Pantaleo, Torino, Vasto, Venezia. Nel 2019 si sposta nuovamente in Abruzzo per entrare nello studio del maestro Tiberio, avvicinandosi alla scultura. Nel 2020, in concomitanza con la pandemia, si trasferisce in Sardegna, dove dalla ricerca pittorica passa alla sperimentazione di sculture tessili in cime nautiche di recupero.
L’opera In un battito d’ali si fa portavoce di un messaggio positivo, di resilienza e rinascita dopo una tragedia di qualunque tipo, fisica come un terremoto ma anche interiore ed emotiva. «Il filo che ha generato il bozzolo diventa materia delle nuove ali che testimoniano legami, i nodi, le matasse di ognuno in relazione con l’altro: una rappresentazione di “Io” che si collega al “Tutto”; una scintilla di energia che fa parte di un disegno più ampio», spiega l’artista.
L’opera sarà presentata il 5 aprile, con i saluti di Alessandro Giuli, Presidente Fondazione MAXXI, e di Pierluigi Biondi, Sindaco dell’Aquila.
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