Fabrizio Ferri, Breathtaking, Casa Sanlorenzo, Ph © Ugo Carmeni, 2025
Dopo l’anticipazione con il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto durante la Biennale d’Arte di Venezia del 2024, a dare il via alla programmazione di Casa Sanlorenzo, il nuovo hub culturale del cantiere nautico Sanlorenzo, è Breathtaking, installazione di Fabrizio Ferri, presentata per la prima volta a Milano lo scorso inverno e ora ripensata per gli spazi lagunari.
Allestita in una villa degli anni ’40 restaurata con il progetto di Piero Lissoni, Casa Sanlorenzo sorge nel sestiere di Dorsoduro, con vista sulla Basilica della Salute, a pochi passi da Punta della Dogana, e si propone come un luogo di dialogo interdisciplinare tra design, arte e sostenibilità. A suggellare il debutto, l’opera di Ferri affronta uno dei nodi più urgenti del nostro tempo: l’impatto devastante delle plastiche e microplastiche sugli oceani.
«Casa Sanlorenzo è una naturale estensione della nostra filosofia, dove bellezza e responsabilità vanno di pari passo», ha dichiarato Massimo Perotti, Executive Chairman Sanlorenzo. «Con Breathtaking, apriamo le nostre porte non solo all’arte, ma a un dialogo più profondo sul futuro dei nostri oceani. Questa non è solo un’installazione. È una dichiarazione di intenti».
Curato da Geraldina Polverelli Ferri e Cristiano Seganfreddo, il progetto è parte del programma Sanlorenzo Arts e si inserisce nella stagione veneziana segnata dalla Biennale di Architettura e dal Festival del Cinema. Il percorso immaginato da Ferri si sviluppa intorno a una bara di vetro trasparente, colma d’acqua marina, al centro di 13 grandi ritratti fotografici sospesi su fondo nero, fissati con chiodi di ferro battuto. Tra i volti, figure del cinema e della musica come Sting, Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg, Naomi Watts, Susan Sarandon, Isabella Rossellini. Ferri li ritrae come asfissiati dalla plastica, metafora del soffocamento silenzioso che minaccia gli ecosistemi marini e, con essi, la vita umana. Anche Marina Abramović ha dato il suo prezioso contributo all’installazione, proponendo di ricreare l’assenza di suono del silenzio degli abissi attraverso l’utilizzo di cuffie insonorizzanti.
«Non molto tempo fa, ho visto alcune inquietanti fotografie di un delfino e di una foca soffocati da sacchetti di plastica. Guardando queste immagini ho acquisito una nuova consapevolezza: la forza letale della contaminazione dei mari e degli oceani che causiamo con la plastica e le microplastiche non uccide solo gli oceani, stiamo uccidendo noi stessi», ha spiegato l’artista romano, fotografo e regista che dagli anni Settanta ha legato il suo nome a riviste come Vogue e Vanity Fair e a icone come Madonna, Julia Roberts e Beyoncé.
«Per condividere questa consapevolezza, ho concepito questa installazione, Breathtaking, e ho scattato una serie di drammatici ritratti di famosi talenti internazionali come se fossero asfissiati dalla plastica, e il cui impegno nel progetto è stato immediato e sentito. Ciascuna delle stampe in grande formato sarà appesa su una parete nera, trafitta da due chiodi in ferro battuto forgiati a mano. Lo spettatore sarà immerso all’interno di questa installazione, al centro della quale sarà collocata una bara di vetro trasparente riempita d’acqua», ha concluso Ferri.
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