DAMEN UND HERREN, MUSEION!

di - 18 Maggio 2008
Oltre a spostarsi e trasferirsi nell’edificio progettato dallo studio degli architetti berlinesi KSV, come cambierà l’identità del museo? Quale sarà la sua nuova strategia? Quali i nuovi obbiettivi?
Un museo oggi non è un semplice spazio contenitore di opere d’arte, ma un veicolo del pensiero sulla nostra contemporaneità. Abbiamo ridefinito l’intero progetto Museion, che intende diventare un laboratorio europeo, anche con una vocazione all’interdisciplinarietà. Un Museion che vede nell’arricchimento del patrimonio il motore delle sue attività, con una forte attivazione della collezione, che vivrà in relazione diretta con la programmazione, la produzione, le residenze e la ricerca.

Cosa lo renderà diverso da tutti gli altri? E in che modo sarà un museo sia d’arte moderna che contemporanea?
L’arte contemporanea non è sconnessa dalla storia, dalle trasformazioni sociali, politiche ed economiche; alcune sperimentazioni delle Avanguardie influenzano ancora attivamente le nuove generazioni. Museion si concentra sull’arte dagli anni ’50 ad oggi, con particolare attenzione ai legami che influenzano gli artisti con cui lavoriamo. L’arte contemporanea è alimentata costantemente dalla nostra relazione con il passato, il presente e il futuro. Mi piace il concetto che Catherine David aveva proposto per Documenta X: una “retroprospettiva” (Retroperspektive). Museion non è unico nel suo carattere, è alimentato però dall’atipicità e dalla storia dell’Alto Adige -un territorio di sperimentazione, con una complessità culturale- e si relaziona all’interno di un dialogo a livello locale e internazionale. Museion oggi è uno spazio che permette esperienze sensibili, dialoghi di altra natura rispetto alla quotidianità sociale che viviamo, sovraesposta ai media.

Sarà un atto dimostrativo la mostra inaugurale del nuovo spazio?
Sarà il principio di un progetto che sta nascendo, offrirà certamente esperienze contraddittorie e non uniformate.

Quale sarà il concept della prima mostra?
La mostra inaugurale Sguardo periferico e corpo collettivo propone una discussione sulla questione dei corpi collettivi nell’arte visiva contemporanea, in considerazione della sua stretta relazione con l’architettura e la performance, così come delle sperimentazioni sviluppate dalle Avanguardie. Verrà presentata una raccolta di opere, film, performance, documenti e testi , esplorando la concezione e l’utilizzo del corpo collettivo come strategia critica, mediante la quale viene indagata l’eredità della nostra storia recente. Sguardo periferico e corpo collettivo mette in relazione numerose opere della collezione, tra cui nuovi acquisti, importanti depositi di collezionisti e prestiti di musei e collezioni italiani e internazionali.

Ci saranno anche lavori realizzati appositamente per l’occasione?
Abbiamo invitato Anri Sala a concepire un’opera per la facciata.

Quali curatori per i primi eventi?
La prima mostra è curata da me con Letizia Ragaglia, curatrice di Museion, e con Eva Fabbris, assistente curatrice. Alla mostra inaugurale seguirà l’esposizione Sonic Youth etc.: Sensationa Fix, curata da Roland Groenenboom, e Mike Kelley. Educational Complex Onwards 1995-2008, concepita dal Centro d’arte contemporanea Wiels di Bruxelles con Anne Pontégnie.

Come si svilupperanno le mostre all’interno del nuovo spazio? L’edificio infatti è una sorta di tunnel totalmente aperto da vetrate sui due lati che danno sulla città e sui prati che costeggiano il torrente Talvera…
Uno spazio “dato” provoca sempre un dialogo diverso da progetto a progetto. Mi piace molto questa “permeabilitá visuale” dell’edificio con la città storica e la città nuova. È importante considerare attentamente le necessità e le condizioni di esposizione delle opere; ogni situazione è anche uno stimolo che ne riattiva le potenzialità. L’edificio è flessibile e permette articolazioni di tutti i tipi.

Proprio per questa sua struttura, il museo ha una eccezionale illuminazione naturale che però nel caso della presentazione di video risulta penalizzante, come si è potuto sperimentare già nell’evento di dicembre…

L’edificio finito prevede un sistema di lamelle mobili che consente di regolare l’entrata della luce solare.

Nel piano seminterrato del museo ci sono due spazi a se stanti che si aprono con vetrate direttamente sull’esterno: cosa ospiteranno?
Una è una sala per proiezioni, l’altro spazio è riservato alle attività per la didattica.

Sempre nel piano seminterrato c’è una grande sala a cui si può accedere direttamente dall’esterno: come ne usufruirete?

Nel piano seminterrato c’è una sala interdisciplinare, che sarà utilizzata all’interno dei progetti espositivi o per eventi di diversa natura, dalle performance alle conferenze. La sala è dotata di un sistema formidabile di pareti mobili, che permette di creare uno spazio oscurato e insonorizzato. Può però diventare anche un ambiente aperto che entra a far parte dell’esposizione. Grazie all’accesso diretto attraverso la scala esterna è possibile utilizzare la sala indipendentemente dal resto dell’edificio.

Adiacente al museo c’è anche un edificio con appartamenti e studi per artisti: come verranno utilizzati?
L’edificio adiacente è collegato al museo dai depositi sotterranei. Ha una doppia funzione: sul lato nord si trova l’area di carico e scarico delle opere dai e nei depositi. Il resto dell’edificio è un luogo di produzione e riflessione, che sarà utilizzato da artisti e perfomer su nostro invito.

Nell’ultimo anno il museo ha portato avanti una sostanziosa politica di acquisti. Che collezione possiede ora? In che modo continuerà a espandersi? E quale ruolo avrà la collezione nelle future mostre?

La collezione di Museion riflette la sua evoluzione ed è andata arricchendosi negli anni: ricordo il deposito dell’Archivio di Nuova Scrittura di Paolo Della Grazia. Stiamo lavorando al progetto acquisti per far crescere la collezione con opere significative e stimolanti, che entrino in relazione con i nostri fondi e vadano però oltre, per aprirsi a diverse voci forti dell’arte contemporanea.

Quale sarà il rapporto con i collezionisti della zona, particolarmente attenti al contemporaneo?
Abbiamo rapporti dinamici con i collezionisti della zona, ma anche con quelli italiani e esteri. Abbiamo stabilito collaborazioni con una politica di apertura e depositi di lungo termine con collezionisti fortemente impegnati nel sostegno dell’arte contemporanea.

Quest’anno, dopo aver lasciato la vecchia sede e in attesa di trasferirsi nella nuova il museo si è fatto vedere all’esterno con Museion mobile (nelle scuole e nei cinema con una rassegna di incontri e film). Quando sarà nella nuova sede continuerà questa progettualità esterna ai suoi spazi?
Sì, Museion Mobile è stata un’esperienza molto positiva, ha aperto nuove collaborazioni sul territorio. Abbiamo deciso di proseguire con il progetto anche dopo l’apertura della nuova sede. A proposito di Museion al Filmclub, la nostra collaborazione con il cinema Capitol è molto fruttuosa e ci auguriamo che continui.

Parlaci anche del tuo progetto “Museum Journal”. E di come saranno i cataloghi.

Il Museum Journal è un mensile pubblicato in italiano, inglese e tedesco, accessibile dal sito di Museion (www.museion.it). Le edizioni italiana e tedesca vengono anche stampate in rotativa e distribuite gratuitamente come supplemento ai due quotidiani locali di più ampia diffusione, Alto Adige e Dolomiten. Il Journal rispecchia la concezione di Museion come una realtà internazionale, capace di mettere in moto energie creative, coinvolgendo il territorio in cui opera. Il Journal non tratta questioni direttamente legate all’arte. Si colloca nella tradizione dei cultural studies, concentrandosi su un senso di “momentum”, grazie a una fitta rete di corrispondenti da tutto il mondo. Per quanto riguarda i cataloghi, quello della mostra inaugurale verrà pubblicato con Hatje Cantz in tre edizioni, in lingua tedesca, italiana e inglese.

Il ristorante? Ultimamente anche gli chef sono un tassello importante per attirare l’attenzione su un museo…
Sì, siamo in piena definizione del progetto caffè, che, come Museion, dovrà essere un luogo ospitale e in cui sarà possibile gustare prodotti freschi, anche regionali.

Con Manifesta in regione la prossima estate, come interagirà?

È una grande fortuna che in Alto Adige ci sia un forte sostegno per l’arte contemporanea. La coabitazione Museion-Manifesta è una condizione eccezionale che genera molti stimoli e permette al territorio di proiettarsi nella contemporaneità europea.

Come interagirà con le altre strutture per l’arte presenti in regione come il Mart di Rovereto, la Civica di Trento, Galleria Museo di Bolzano e KunstMeranoArte di Merano?

Come detto in più occasioni, con il Mart c’è una relazione di complementarità, stiamo lavorando alla collaborazione per diversi settori, e intendiamo andare oltre con un grande progetto organizzato insieme per il 2010. Con gli altri siamo in un rapporto di dialogo e attenzione reciproca.

Ultima domanda, ma fondamentale. Di che tipo di budget annuale dispone Museion?
Museion dispone di un budget annuale di tre milioni di euro più, per quest’anno, di ulteriori cinquecentomila per l’inaugurazione.

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Ultime da Bolzano. In maggio stesse date per l’inaugurazione di Museion e la fiera Kunstart

a cura di mariella rossi

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 49. Te l’eri perso? Abbonati!


dal 24 maggio al 21 settembre 2008
Sguardo periferico e corpo collettivo
a cura di Letizia Ragaglia
Museion
Via Dante, 2 – 39100 Bolzano
Orario: tutti i giorni ore 10-20; giovedì ore 10-22
Ingresso: intero € 6; ridotto € 3,50
Catalogo Hatje Kantz
Info: info@museion.it; www.museion.it

[exibart]

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