Films for Escapism, il film festival online e queer curato da Alima Lee

di - 18 Luglio 2020

La videoartista Alima Lee ha curato il film festival online Films for Escapism che raccogliere corti realizzati da artisti queer neri della durata di un mese. Nell’arco di quattro settimane sono stati trasmessi in streaming i film di Rhea Dillon, Jerome AB, summer fucking mason e Sarah Nicole François.

Il desiderio di fuggire dalla realtà è divenuto sempre più assillante e necessario in questi mesi di lockdown e isolamento. Per soddisfare i nostri desideri di interconnetività, mantenendo le distanze di sicurezza, la videoartista e la curatrice di Los Angeles Alima Lee si è cimentata nella curatela di una serie di film intitolata Films for Escapism.

Il progetto Films for Escapism è stato lanciato attraverso The Women’s Center for Creative Work e presenta quattro cineasti neri queer, come Rhea Dillon, summer fucking mason, Jerome AB e Sarah Nicole François, i cui film si avvicinano ai temi dell’intimità digitale, dell’iper sorveglianza, dell’identità non-binary e delle comunità queer.

The Women’s Center for Creative Work è un centro culturale di Los Angels fondato nel 2013 dall’artista Katie Bachler, dalla designer Kate Johnston e dalla produttrice Sarah Williams. Il centro si dedica al lavoro creativo femminista e si configura come un luogo dove si intersecano arte, creatività e immaginazione con valore intellettuale, personale e politico.

Tra questioni di identità e mascolinità tossica: alla scoperta degli artisti del Festival Films for Escapism

Rhea Dillon ha presentato The Name I Call Myself, che ha debuttato lo scorso anno come installazione multisensoriale a due schermi in una galleria nella zona est di Londra. Un progetto di quindici minuti che indaga le sfaccettature dell’identità queer all’interno della comunità Black British. The Name I Call Myself è una riflessione su questioni quali “Com’è essere nero e essere considerato un problema?” o “Cosa succede quando la tua comfort zone che coincide con la tua comunità è compromessa?”. Il corto rifiuta di accettare che l’identità possa essere codificata e ricorda a chi guarda che è necessario smantellare l’identità binaria.

Un frame di The Name I Call Myself di Rhea Dillon, per Films for Escapism

Rhea Dillon è un’artista, scrittrice, poetessa che vive e lavora a Londra. Si esprime utilizzando diversi media, tra cui video, installazioni, fotografia e pittura, attraverso i quali esamina le regole di rappresentazione come strumento per minare la cultura occidentale contemporanea. È interessata all’afrofuturismo umano, come insieme di pratiche che invitano all’uguaglianza e all’accettazione del corpo nero.

summer fucking mason, Velvet Rain per Films for Escapism

Velvet Rain è il corto di summer fucking mason, un «Un collage concettuale di zombie», che esplora la violenza subita dai neri attraverso l’iper sorveglianza bianca. Summer fucking mason, dopo la laurea a Berkeley, ha deciso di entrare nella scena cinematografica di Oakland e San Francisco. Copper è il primo cortometraggio ed è quello ad averlo consacrato come artista. I suoi film sono stati proiettati, tra gli altri, al Black Smithsonian e al San Francisco Museum of the African Diaspora. Attualmente sta lavorando ai suoi primi due lungometraggi: Post Daddy Issues e 818.

Jerome AB, Masculine Ken on the Secret We Share, per Films for Escapism

«Nel tentativo di guarire, Ken perde il suo io digitale in un esasperante incantesimo di ricerca sugli stimmi attorno alle malattie mentali, inflitti / dentro di noi nelle comunità di poc e dall’altro; ~ professionisti bianchi ~ che poggiano sugli allori del razzismo istituzionalizzato, per setacciare le verità trovate nella disinformazione di sovrastimolazione, mascolinità tossica, preghiera ed equilibrio».

Il cortometraggio di Jerome AB, Masculine Ken on the Secret We Share, del 2018, esplora, invece, il viaggio del protagonista Ken verso la guarigione dalla mascolinità tossica, attraverso la preghiera e la ricerca dell’equilibrio.

Jerome AB è un designer, artista e coreografo nato in Kenya e che vive e lavora tra Brooklyn e Los Angeles. Jerome AB ha lavorato su una serie di video performativi in cui il protagonista è Masculine Ken, un umanoide inespressivo, di origini africane e da lui stesso interpretato. In questi pezzi, Ken osserva e affronta vari meccanismi di difesa psicologica.

Un frame di Soft, di Sarah Nicole François per Films for Escapism

Sarah Nicole François presenta Soft (2019), una storia d’amore cyborg e postmoderna, caratterizzata da un’estetica potente e audace. Sarah Nicole François è un’artista, designer e stilista haitiana di base a New York. Amante del digitale, è un’autodidatta dai numerosi talenti.

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