Che l’arte sia entrata da tempo nell’universo NFT, per avvalersi delle tecnologie blockchain, è ormai cosa nota. Ma l’evento che tardava ad arrivare era il risveglio dell’arte nostrana dal suo torpore. Capolavori italiani di fama internazionale finalmente si preparano a entrare nel Metaverso per confrontarsi con il loro sé digitale e per convincere e incuriosire anche i più scettici, in mezzo un pubblico diversificato e multiforme. Il concetto di opera d’arte, distante, impenetrabile, inarrivabile per antonomasia, diventa ora – nel senso più democratico del termine – appannaggio di tutti, senza per questo perdere il suo alone di mistero e il suo fascino di “tesoro immortale”.
Proprio la definizione di “tesoro immortale” diventa il concetto chiave e l’immagine metaforica di “Italian Treasures”, il progetto curato da Vittorio Sgarbi e ideato dalla società Apeiron Technologies che lancerà la vendita in esclusiva di alcuni capolavori italiani su Makersplace, il noto marketplace dedicato all’arte su blockchain.
In questa prima fase del progetto verranno svelati tre volumi curati dal noto critico d’arte italiano: i primi due ruoteranno intorno alla figura di Luciano Ventrone, il “Caravaggio romano del XX secolo” scomparso lo scorso anno, mentre il terzo vedrà protagonista Rocco Normanno, pugliese classe ’74, definito dallo stesso Sgarbi “caravaggesco vivente”.
Le 15 opere NFT dei primi due volumi, 8 nel primo e 7 nel secondo, verranno messe in vendita sul marketplace rispettivamente il 22 e il 28 ottobre. Per il lancio delle 8 opere di Normanno contenute nel terzo volume bisognerà attendere il 3 novembre 2022. Ma che valore assume l’iniziativa di Apeiron Technologies nel nostro variopinto panorama culturale? Qual è l’idea dietro al progetto?
Sicuramente tanto la voglia di sperimentare le nuove possibilità offerte dalla blockchain e dal Web3, quanto il desiderio di avvicinare le persone, anche le più ostinate e scettiche, a un concetto di arte totalmente rivoluzionato e rivoluzionario. La volontà di promuovere una nuova idea di fruibilità e valorizzazione dell’opera d’arte nonché di visibilità e tracciabilità reali, rese possibili dalla tecnologia blockchain. Il fatto che un capolavoro dell’arte italiana divenga un NFT significa renderlo duraturo ed immortale – come dovrebbe essere per ogni grande capolavoro – mettendolo al riparo dalla deperibilità e dai colpi implacabili del tempo. Significa avere la certezza e la garanzia della sua unicità e autenticità , tutelata nei registri aperti, pubblici e sicuri della chain. Significa annullare tempi e distanze. Significa trasferire un valore e una tutela reale a chi l’arte la fa, la colleziona, la vende e l’acquisisce.
Per dirla con Francesco Biacchi, Co-fondatore della società , «Con Italian Treasures viene riconosciuto il giusto tributo alla cultura e all’arte del nostro Paese». E così sarà possibile riscoprire questi “cripto caravaggeschi” sotto una luce diversa, non quella di Caravaggio ma quella digitale del metaverso NFT.
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