Martha Rosler, still Semiotics of the Kitchen, 1975, Single-channel video, b_w, sound, 6'21''. Courtesy of Martha Rosler and Electronic Arts Intermix (EAI), New York
Da un lato, l’elemento architettonico e materiale della casa, dall’altro, il suo valore simbolico, affettivo e comunitario. Su questa sfumatura di significati, esplicitata nella sua forma anglofona Houses: Homes, è incentrata la 14ma edizione di Video Sound Art Festival, che si terrà a Milano, nel quartiere di Lodi Corvetto, dal 24 al 27 ottobre 2024.
Fondato nel 2010 e diretto da Laura Lamonea, Video Sound Art, oltre al festival, è anche un centro di produzione dedicato ai linguaggi espressivi contemporanei, con un focus particolare sulle installazioni complesse e video. Oltre al festival, Video Sound Art ha curato infatti progetti espositivi presso istituzioni come Palazzo Grassi – Punta della Dogana, Manifesta, In Between Art Film e il Centre National des Arts Plastiques.
Partendo dal concetto di casa, dunque, l’edizione di quest’anno, curata dalla stessa Lamonea e da Erica Petrillo, si espanderà attraverso il tessuto urbano, con opere video e installazioni che abiteranno spazi non convenzionali come botteghe storiche, negozi e circoli ricreativi. Temi come il diritto all’abitare e l’impatto della gentrificazione trovano una risonanza particolare proprio nel quartiere in cui il festival si sviluppa, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva in cui l’arte contemporanea apre una riflessione su questioni sociali urgenti.
Grazie alla collaborazione con il comitato di quartiere e le attività locali, le installazioni artistiche di Video Sound Art Festival 2024 saranno fruibili durante i regolari orari di apertura degli esercizi commerciali, creando un dialogo diretto tra arte e vita quotidiana. Alcune opere saranno visibili anche di notte, illuminate dalle vetrine dei negozi, permettendo così un’interazione spontanea con i passanti e gli abitanti del quartiere.
Tra gli spazi più emblematici, il Circolo San Luis 1946 diventerà una delle principali sedi espositive. Questo storico luogo, rappresentativo delle trasformazioni sociali di Milano, ospiterà l’artista iraniano Arash Fayez, che proporrà un’installazione in dialogo con gli arredi del circolo, creando un interessante contrasto tra passato e presente.
L’opening del Festival si terrà il 24 ottobre alle ore 18. proprio presso il Circolo San Luis 1946. In questa occasione, alle 19, si terrà sessione di ascolto a partire dal Palestinian Sound Archive a cura di Majazz Project, un’etichetta discografica e una piattaforma di ricerca palestinese fondata dall’attore, regista e cineasta Mo’min Swaitat.
Il quartiere Lodi Corvetto, con le sue botteghe storiche e circoli ricreativi, diventa così non solo cornice, ma matrice di un progetto espositivo che abbraccia la comunità . La dimensione diffusa del festival permette un’immersione inedita nelle strade del quartiere. Tra i luoghi che accolgono le opere spiccano la storica cartoleria Bonvini1909, dove saranno esposte le opere di Adele Dipasquale e Nicoletta Grillo, la libreria Eldodo, che ospiterà i lavori di Jonathas de Andrade, e la ciclofficina La Stazione delle Biciclette, con un’installazione di Daya Cahen.
Non mancheranno sorprese culinarie: al panificio Meraviglia Di Pane sarà possibile vedere il video Semiotics of the Kitchen di Martha Rosler, un’opera che riflette sulle dinamiche di potere nella sfera domestica attraverso la lente del femminismo.
Come da tradizione, Video Sound Art coltiva il dialogo con realtà editoriali indipendenti. Quest’anno, la collaborazione con ArabPop, rivista dedicata alle arti e letterature contemporanee dei paesi arabi, darà vita a un’installazione inedita ispirata al numero 4 della rivista, interamente dedicato al tema della casa.
In risposta alle sfide del contesto attuale, il festival ha lanciato per la prima volta una Open Call, mettendo al centro la riflessione sull’abitare. Il progetto vincitore sarà presentato durante il festival, affiancato da un programma pubblico che coinvolgerà figure accademiche e curatoriali di rilievo, creando momenti di scambio tra artisti, studiosi e pubblico.
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