Panoramica del Querceto
Sabato 29 giugno 2024 a Bassano in Teverina, Sculture in Campo ETS in collaborazione con l’Archivio Giacinto Cerone inaugurerà la mostra Dedicato. Giacinto Cerone, omaggio all’artista prematuramente scomparso nel 2004 con l’esposizione di due sue opere in gesso all’interno del nuovo spazio Il Rudere.
Il Parco di Scultura Contemporanea di Bassano in Teverina, che ha già riaperto le settimanali visite al pubblico, propone un nuovo spazio nato dal recupero e restauro di una costruzione preesistente presso il sito de Il Querceto. Il Rudere, così è stato denominato questo nuovo luogo espositivo, nasce dall’intenzione di arricchire il Parco di uno spazio al chiuso, dove ospitare mostre temporanee per opere che non possono essere esposte all’aperto. Un luogo raccolto, che per la sua preesistenza sul posto ben si ricollega al resto del parco ma il cui interno, con pareti bianche e travi in legno dall’aspetto minimalista, consente di ospitare esposizioni di arte contemporanea essenziali e significative.
Uno spazio espositivo adatto, dunque, a presentare le due opere in gesso di Giacinto Cerone, Vocazione del 1999 e Costa D’Avorio del 1993. Un omaggio a un artista, scultore, tra i protagonisti dell’arte negli anni ’90, che Lucilla Catania ricorda nel comunicato stampa per la doppia personale del 1998 a Palazzo Rospigliosi a Zagarolo.
Cerone, nato a Melfi nel 1957 e trasferitosi stabilmente a Roma nel 1984, è stato fine indagatore del rapporto con la materia, impetuoso nel suo modo di lavorare, come spesso gli studiosi a lui vicini hanno sottolineato, ma sempre raffinato nelle soluzioni formali. Curioso e sperimentatore, buona parte della sua produzione plastica è rappresentata dalle ceramiche e dai gessi, ma nella sua ricerca ha esplorato spesso le potenzialità espressive di altre materie, come il marmo e il legno, fino ai più audaci materiali industriali quali moplen, silicone e polietilene.
Sono proprio le ceramiche e i gessi, come ben evidenziano le opere presenti nell’omaggio di SIC all’artista, che trasmettono in modo più diretto ed evidente quel rapporto profondo tra le suggestioni concettuali e la fisicità del gesto, che caratterizza la sua ricerca e lo rendono un artista difficilmente collocabile all’interno di correnti e movimenti definiti.
Come dichiara Cesare Biasini Selvaggi, membro del Comitato scientifico di SIC, «Le due opere in mostra, due suoi “gessi”, sono significativi per comprendere l’essenza del lavoro del grande scultore, la sua fisicità e gestualità rapida e incisiva, tra tagli, torsioni, lacerazioni, elementi caratteristici di quella sintesi formale che ha conseguito nella materia come pochi altri».
A vent’anni dalla sua scomparsa, Sculture in Campo, in collaborazione con l’Archivio Giacinto Cerone, ha dunque deciso di dedicare l’inaugurazione di questo nuovo luogo espositivo proprio a uno scultore, che rappresenta una significativa testimonianza nel corso della scultura contemporanea italiana della propria generazione ma che, per la specificità della sua opera, non sarebbe stato possibile esporre negli spazi già esistenti.
Nella volontà di confermarsi come luogo volto alla promozione e valorizzazione del linguaggio plastico contemporaneo internazionale, Sculture in Campo amplia così la sua offerta espositiva, affiancando alla collezione permanente del Parco, alimentata ogni anno da nuove opere, una programmazione annuale di esposizioni temporanee che accompagnerà i visitatori per tutto il periodo di apertura del Parco.
L’inaugurazione del 29 giugno precede, infatti, quella annuale di settembre che vedrà la realizzazione di una nuova opera nella collezione permanente del Parco e che quest’anno inaugurerà a sua volta Il Bosco, la nuova area espositiva all’aperto.
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