Una forma d’arte da riscoprire, tanto per i risultati formali che per la profondità dei suoi significati: troppo a lungo relegata tra le espressioni minori, la fiber art o arte tessile ha fatto tesoro di questa “debolezza” e proprio dalla narrazione del marginale ha trovato una linfa significativa. Tutta da scoprire allora è “Fiber Space”, la nuova mostra di Visual and Innovation design a cura di Laura Del Debbio e Tommaso Teloni, con il coordinamento di Francesca Gollo, in apertura il 31 gennaio al RUFA Space, negli ambienti del Pastificio Cerere, a Roma.
«Fiber Space è un viaggio sensoriale attraverso il profondo mutamento della poco nota Fiber Art: lo spettatore, intrecciando un legame intimo con con il vissuto dei fiber artist, indaga aspetti che vanno dall’emarginazione iniziale al superamento dei pregiudizi, dalla rivoluzione artistica fino alla completa fusione con il medium e l’arte stessa», spiegano gli organizzatori.
Riannodando in fili con una pratica antichissima, la moderna corrente artistica della Fiber Art nasce negli anni Sessanta, quando il tessuto viene privato totalmente delle sue connotazioni funzionali per valorizzarne le qualità intrinseche. I fiber artist iniziarono a separarsi dalle aspettative e dalle categorie imposte non solo dalla percezione collettiva ma anche dall’arte tessile tradizionale, che vedeva l’arazzo come unico mezzo di espressione, espandendone così i limiti tecnici, la purezza e i confini storici.
«La Fiber Art è un’esperienza interiore, è memoria e motivo di trasmissione, è un dialogo costante tra significati, materiali e lavoro manuale», continuano gli organizzatori della mostra al RUFA Space. «È una forma di rivolta collettiva che ha colmato il divario tra lo spazio museale dominato dalla presenza maschile e l’ambiente domestico a prevalenza femminile, una rivoluzione che ha superato i tradizionali confini tra artigianato e belle arti».
Nel tempo la definizione di fibra si è evoluta attraverso la fusione e la scomparsa dei confini tra le varie discipline, smembrando la tradizionale definizione di materiale ed esplorandone il nuovo potenziale per trasformarlo in effetti visivi innovativi. «La nuova ricerca risiede in una profonda e intima esplorazione del nuovo, nello spingersi oltre i confini, nell’investigare la molteplicità di materiali e innovazioni tecnologiche. Il gesto che prima apparteneva esclusivamente agli artisti diventa comunicazione tra opera e pubblico, i sentimenti e le azioni si fondono direttamente con il vissuto e la poetica dei fiber artist».
La mostra sarà visitabile da martedì 31 gennaio a venerdì 3 febbraio.
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