Quayola accende il sole al Gazometro di Roma con la nuova installazione dal titolo Solar, per l’ottava edizione di Videocittà, festival della Visione e della cultura Digitale ideato da Francesco Rutelli, con la direzione creativa di Francesco Dobrovich e promosso dai partner Eni, come main partner, Roma Capitale Assessorato alla Cultura, con il supporto della Regione Lazio e la Rai. Si preannunciano quattro giorni intensi, dal 3 al 6 luglio 2025, per questa edizione con un giorno in più di programmazione rispetto allo scorso anno, per assecondare l’affluenza e il gradimento dei precedenti appuntamenti.
Da ex serbatoio, il Gazometro si è trasformato in icona dello skyline del quartiere Ostiense, diventando polo di innovazione culturale e strumento trasformativo, anche grazie alle iniziatie di questo festival, che dà l’occasione di confrontarsi sull’utilizzo delle tecnologie per una visione consapevole. Quest’anno, Videocittà è dedicato a San Francesco e al Sole come simbolo di vita, luce ed energia, con tutti gli artisti coinvolti che esplorano il rapporto tra sostenibilità, ambiente e innovazione digitale.
Ma è nell’installazione site specific di Quayola, inserita come una seconda pelle nell’archeologia industriale del Gazometro, che si ritrova la sintesi perfetta del messaggio della manifestazione. Al centro dell’arena è posta una macchina robot con braccio meccanico che, come un drago sputafuoco, modella e scolpisce la luce che si infrange sulle nervature d’acciaio contenenti, un tempo, i ciclopici silos di gas. Mantenendo la propria unicità artistica, la tecnologia di cui l’artista si avvale diventa strumento per la creazione dell’opera, ponendo spunti di riflessione sul futuro nostro e delle macchine. Con Solar Quayola si spinge oltre i confini, creando uno spettacolo di luci che interagiscono e che amplificano le emozioni.
Tecnologia ed estetica, elaborazione dati e quella libertà creativa che, talvolta, genera l’imperfezione frutto di emozione e casualità. Nell’installazione si ritrovano i punti chiave della ricerca dell’artista originario di Roma, come la sperimentazione per la pittura di paesaggio, l’acquisizione e rielaborazione di dati su fenomeni naturali e metereologici che creano una nuova arte di contemplazione e connessione.
All’ombra del Gazometro, per quattro giorni si alterneranno talk, video mapping, esperienze immersive, musica e Av Experience, con i cambi di palco che verranno trasformati in altri spettacoli ed eventi stimolanti, dinamici e sorprendenti.
Si inizia giovedì, 3 luglio, con l’anteprima italiana di Onirica live dei Fuse, performance che esplora la percezione del corpo nel regno dei sogni. Segnaliamo inoltre Lu Yang e il mondo dei video game e la proiezione del documentario su Brian Eno ideato e diretto da Gary Hustwit. Il 4 luglio sono previste le installazioni di Lawrence Lek, che esplorano tematiche spirituali ed esistenziali attraverso la fantascienza, lo show di Max Cooper, uno degli artisti multimediali più acclamati, e il dj set di Victoria dei Maneskin, una performance dove ritmo e presenza scenica trascineranno il pubblico in un rito collettivo tra bassline sensuali, attitudine punk e puro desiderio di libertà.
Il 5 luglio si terrà live di Caribou, produttore e DJ canadese tra i più visionari della scena elettronica contemporanea, con la sua musica che infiammerà la notte. Durante tutta la programmazione si alterneranno interviste, dibattiti e talk, moderati da Nicolas Ballario. Il Festival si concluderà domenica, 6 luglio, con Dardust e il suo ultimo album, Urban Impressionism, accompagnato da uno show audiovisivo di Franz Rosati, in cui la musica si fonderà con l’architettura, diventando pura visione.
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