Cloti Ricciardi, Autoritratto, 1976
Si espande il progetto di “Sculture in Campo”, il parco internazionale di scultura contemporanea fondato da Lucilla Catania. A partire dalle sue sedi diffuse a Bassano in Teverina – a Casetta Lola e Il Querceto (Località Poggio Zucco) – si aggiungono tre sedi nel suggestivo borgo medievale: la Valle delle Presenze e gli spazi al chiuso dedicati alle mostre temporanee IPOGEO e PROGETTI.
La collezione di sculture contemporanee permanenti si amplia con le ultime acquisizioni: le opere di Simone Bertugno, Claudio Palmieri, Renzogallo, Fiorella Rizzo e del compianto Tito Amodei.
La collezione di Sculture in Campo si apre anche ai lavori di artisti emergenti, come Davide Tagliabue, Simone Cametti, Gisella Chaudry e Daniela Palluello. Questi ultimi sono i progetti vincitori del concorso rivolto ad artisti under 40 indetto da Sculture in Campo, tra quelli pervenuti da tutta Italia, ideati in relazione ai luoghi ospitanti immersi tra natura e archeologia, e ispirati ai legami tra l’uomo, l’ecosistema e il cosmo. L’inaugurazione di settembre sarà anche l’occasione per presentare le new entry del comitato scientifico: a Roberto Gramiccia e Cesare Biasini Selvaggi, si sono aggiunte infatti Cecilia Canziani e Anna Maria Panzera.
Il programma di mostre temporanee ha per protagonista quest’anno Cloti Ricciardi (Roma, 1939), di cui il pubblico ha potuto ammirare Respiro (1968) nel recente allestimento a Palazzo delle Esposizioni in occasione della Quadriennale d’arte 2020. La selezione contenuta, ma significativa, di sculture allestite a Bassano in Teverina nello spazio Ipogeo e in quello Progetti di Sculture in Campo, intende rendere omaggio e accendere i riflettori sulla straordinaria artista romana attiva sin dagli anni Sessanta e impegnata nel movimento femminista della Capitale degli anni Settanta. Tra le opere in mostra: Misura per misura, 1992 (particolare dell’installazione realizzata alla 45° Biennale di Venezia, sala personale, 1993); Nessun dorma, anomie del tempo, 1988; Finestre 1, 1981; Fioridacciaio, 2012.
«Ho fortemente voluto questa mostra-omaggio alla carriera di Cloti Ricciardi, protagonista d’avanguardia della ricerca artistica degli anni Sessanta e Settanta e attivamente impegnata nel movimento femminista di quegli anni. La mostra, a cura di Cesare Biasini Selvaggi con la collaborazione di Mariolina Ricciardi, accoglierà opere plastiche, altorilievi e opere grafiche che magistralmente fondono materia, pittura, scultura e installazione con un’analisi dello spazio e un linguaggio formale fortemente personale, difficilmente ascrivibili agli “ismi” del nostro tempo. Uno degli intenti del nostro parco internazionale di scultura è quello di contribuire a rimuovere quel velo dietro il quale si cela ancora l’attività di tante, troppe scultrici ignorate, sottovalutate, prive di approfondimenti storico-critici adeguati, nonostante abbiano apportato alla scultura contemporanea un contributo di una ricchezza concettuale e plastica straordinaria», dichiara Lucilla Catania, fondatrice e presidente di Sculture in Campo.
All’omaggio a Cloti Ricciardi ha collaborato Mariolina Ricciardi, sorella di Cloti, spalla insostituibile per l’artista, nonché sua memoria storica. «Con la sua voglia di sperimentare e con una sorta di instancabile furore creativo, Cloti ha ricercato e prodotto sempre, fino a qualche anno fa, quando è stata sopraffatta non solo da difficili situazioni familiari, ma soprattutto dalla malattia che l’ha allontanata progressivamente dal pensiero e dal mondo reale», ha affermato Mariolina Ricciardi.
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