Ph. Giovanni Savi
Sei artisti in uno spazio altro, al di qua e al di là dell’ordinario, dalle fondamenta al tetto e viceversa, per un viaggio che è stato – e che sarà – anche una ricerca di un punto di vista ulteriore, sottosopra. Fino al 16 ottobre 2022, Manifattura Tabacchi di Firenze ospiterà “nel paese delle ultime cose”, mostra di opere inedite realizzate da Irene Adorni, Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Lorenzo Lunghi, MERZBAU e Davide Sgambaro, durante la residenza della seconda edizione di SUPERBLAST, progetto ideato e promosso da NAM – Not A Museum.
Nato con volontà di coinvolgere la comunità e indagare i rapporti tra arte, scienza e natura, SUPERBLAST ha aperto le candidature della seconda edizione a gennaio 2022 e la selezione dei vincitori, annunciati ad aprile, è stata effettuata da una giuria composta da Andrea Lissoni, Direttore artistico Haus der Kunst di Monaco, Chiara Parisi, Direttrice del Centre Pompidou di Metz, Elena Magini, Curatrice presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, Caterina Molteni, Assistente Curatrice presso il MAMbo di Bologna. Nel corso dell’esperienza di residenza, Adorni, Fassone, Favaretto, Lunghi, MERZBAU e Sgambaro hanno avuto modo di lavorare in maniera individuale e condivisa, riflettendo sul tema delle tracce dell’azione umana – ma anche del pensiero – impresse nel corso della storia e visibili nei luoghi e attraverso i tempo.
Come passato e futuro convivono nel presente? Cosa imparare dalla crisi, dai processi di collasso e recupero? Cosa rimarrà alle future generazioni di fronte all’infinita stratificazione che caratterizza il tempo che viviamo? Queste alcune delle domande aperte dal lavoro degli artisti in mostra che, tra installazioni, sculture, video e performance, rende conto dell’eterogeneità delle ricerche contemporanee più aggiornate.
«La traduzione del movimento del corpo in principio di costruzione del reale; la fattibilità di realizzare un collettivismo ecologico a fronte di una cultura individualista; il collasso dello spettacolo attraverso la sperimentazione di pratiche e fantasie apocalittiche; i comportamenti generazionali alla luce dell’ideologia contemporanea del lavoro; la realizzazione di progetti editoriali slegati da finalità produttive di consumo; la rappresentazione della sessualità liberata da dinamiche patriarcali», così gli organizzatori introducono le opere.
Curata da Caterina Taurelli Salimbeni, la collettiva «Interroga il ruolo dell’effimero in una società post-capitalista, a volte recuperando meccanismi prelogici, come il rito, il sogno o la danza, altre volte utilizzando i suoi stessi strumenti, come i social media, la performatività o la sovrapproduzione. Gli artisti, dissezionando le pratiche e i paradigmi della cultura contemporanea e celebrandone gli enigmi, si ritrovano nel paese delle ultime cose a essere abitanti di una terra distopica, facendo apparire la dimensione di cui abbiamo conoscenza, principalmente quella urbana, nella sua assurdità e tenacia conservatrice. Giocando su un doppio livello di lettura, la mostra racconta di un mondo apparentemente nascosto, che trova nell’esperienza collettiva delle opere esposte la testimonianza di qualcosa che effettivamente esiste nel presente e che vale la pena di riportare alla luce».
Oltre alla mostra da Manifattura Tabacchi, il programma di SUPERBLAST è completato da un progetto editoriale che raccoglie interventi di artisti, intellettuali, scrittori e critici, per approfondimenti multidisciplinari. Il libro SUPERBLAST è a cura di Nero Editions con saggi degli autori Angela Balzano, Ivan Carozzi, Giulia Crispiani, Federico Di Vita, Matteo Grilli, Laura Tripaldi, che hanno accompagnato e arricchito il percorso di residenza dei sei artisti. La pubblicazione sarà in distribuzione a partire da dicembre 2022.
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