«Tutto nell’universo nasce dalla vibrazione». Con queste parole Alessandra Cianelli introduce All’aldilàdiqua, film realizzato con Opher Thomson e in concorso al TFF – Torino Film Festival, dalla cui piattaforma sarà visibile in streaming a partire dal 25 novembre 2020. E infatti, anche All’aldilàdiqua è nato da una vibrazione, enorme, roboante come una guerra mondiale e anche intima, segreta come una lettera, come il nostro passato con il quale far contrattare l’immaginazione e la storiografia.
Prodotto da Dormire Fondazione, il film è il capitolo più recente del Paese delle Terre d’Oltremare, progetto di ricerca intrapreso da Cianelli nel 2008, un lungo viaggio a ritroso e contemporaneo al tempo stesso, sulle tracce di un nonno, scomparso in Cirenaica nel 1940, di cui restavano due lettere, per ricostruire e reinterpretare l’eredità del nostro passato coloniale. E poi, queste poche parole tracciate nell’inchiostro sono diventate la grande struttura della Mostra delle Terre d’Oltremare, il polo fieristico che, a Napoli, porto verso il Mediterraneo coloniale, doveva rievocare il mistero esotico di quei mondi da scoprire. Inaugurato a maggio del 1940, chiuse un mese dopo, per lo scoppio della guerra.
E così, la vibrazione sonora della voce si è espansa nello spazio per raccontare una memoria da lasciare sedimentare, diventando archivio di materie e di immateriale. Seguendo decine di percorsi diversi e sviluppi inattesi, la ricerca si è avvalsa della collaborazione di artisti, teorici, ricercatori, autori e filosofi, sfociando in due momenti. Nel 2017, a Berlino, con una performance radio-live presentata a Documenta 14 Radio, e nel 2018, con una video installazione già parte della mostra “War is Over”, al Museo MAR di Ravenna.
Nel 2020 ricorrono gli 80 anni dell’apertura della Mostra d’Oltremare e anche questa ricerca troverà un punto di approdo, con un progetto espositivo ed editoriale, accompagnato da momenti performativi, talk e incontri pubblici. Al Torino Film Fest, con All’aldilàdiqua, vedremo la traduzione dell’archivio in immagini in movimento, in voci e in gesti.
«Intrecciando echi e suoni, oggetti e tracce, dotati del potere favoloso di aprire mondi nascosti, scomparsi o mai esistiti, ci siamo spesso persi nella nostra antichissima, amatissima città, scoprendo pezzi segreti di aldilà nell’aldiqua. Abbiamo percorso migliaia di chilometri su e giù, tra il tempo che fu (forse) e il tempo che (forse) sarà, alle radici del nostro sé coloniale», continua Cianelli.
«Durante l’ultima tappa del viaggio con Opher Thomson, abbiamo visto, toccato e sentito cose inaudite: abbiamo guardato, raccolto, prodotto souvenir e testimonianze, e ne abbiamo fatto un film. Quello che verremo veramente mostrare — partendo dalle mirabilia da noi raccolte — sono la potenza epifanica dello sguardo e la magia del suono delle parole. Questo sguardo e questi suoni, fattisi visioni e parole nel viaggio hanno la doppia potenza magica e ambivalente di illuminare, risuonare, aprire spazi e tempi infiniti: All’aldilà di qua».
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