Questa estate è stata inaugurata con successo e con la partecipazione delle autoritĂ e di diversi addetti ai lavori, fra  curatori, artisti e amici, la prima grande mostra dedicata ai 18 anni di attivitĂ di Fondazione Volume! negli spazi del MAMC â MusĂŠe dâArt Moderne et Contemporaine di Saint-Etienne in Francia, con introduzione del direttore Lorand Hegyi. Unâimportante testimonianza che pone in evidenza lâeccezionalitĂ del lavoro e della storia della fondazione romana per lâarte contemporanea, raccontati attraverso una selezione dei numerosi e sorprendenti âpassaggiâ espositivi che dal 1997 a oggi hanno scandito il susseguirsi vivace di interventi e di trasformazioni dellâormai celebre ex vetreria di Trastevere, frutto  dellâavvicendamento continuo di artisti affermati ed emergenti  invitati a misurarsi con le sue stanze, a rimodellare e modificare lo spazio architettonico che diventa parte integrante dellâopera,  dando vita ogni volta, nella varietĂ delle soluzioni escogitate, a sempre nuove e diverse interpretazioni e chiavi di lettura.
Difficile immaginarsi unâ âantologicaâ di Volume!, dal momento che la prerogativa di ogni lavoro è sempre quella di essere concepito come un tuttâuno inscindibile con il luogo nel quale è stato realizzato. Come non può essere trascurabile il carattere transitorio di ogni progetto, legato al destino dellâopera ed alla consapevolezza della sua inevitabile scomparsa per far posto al lavoro successivo, ad una nuova trasformazione che garantisce di volta in volta la rinascita dello spazio sotto altra forma.
Non considerare queste imprescindibili peculiaritĂ , nel progettare unâesposizione dedicata a Volume!, significherebbe dar luogo ad una mera documentazione rappresentativa, del tutto decontestualizzata, che potrebbe tradire il senso vero di ogni lavoro e degli intenti dellâattivitĂ della fondazione stessa.
La mostra âPassaggiâ, invece, evita brillantemente questo rischio grazie allâoriginalissima intuizione dellâideatore e sostenitore di Volume!, il neurochirurgo Francesco Nucci, che è riuscito a concepire un allestimento estremamente efficace ed inaspettato, realizzato con la collaborazione progettuale del figlio architetto Gianluca e la determinante abilitĂ tecnica di Sauro Radicchi e di tutto lo staff. Assecondando ciò che ad un primo momento poteva sembrare una âingenua folliaâ, Nucci ha deciso di far costruire una serie di piccoli e differenti volumi bianchi, anonime âcasetteâ variamente dislocate  a moâ di villaggio negli spazi del museo per ospitare le opere. Gli artisti si sono cosĂŹ impegnati non nellâassurdo tentativo di ricostruire il lavoro giĂ realizzato a Volume!, ma nellâaccogliere la sfida di dedicarsi esclusivamente alla struttura e allo spazio di ogni modulo, recuperando e reintegrando con grande sensibilitĂ i frammenti degli interventi precedenti (gelosamente conservati dalla fondazione) e riuscendo con efficacia a creare un lavoro nuovo che si pone al contempo quale memoria evidente dellâestetica, della logica e dello spirito della realizzazione originaria. Se per la maggior parte degli artisti i lavori prendono forma e si scoprono allâinterno di ogni singolo modulo, per altri come Sissi e Valery Koshlyakov invadono anche lâesterno, fino al caso estremo di Pedro Cabrita Reis che ha costruito e poi distrutto un volume in laterizio. O come H.H.Lim, Nunzio o Costa Vece, le cui opere sono state integrate direttamente nellâambiente.
Il risultato è una strabiliante metamorfosi dello spazio museale in un poetico e rutilante âvillaggioâ dallâarte, forse memore di quella certa attitudine al trasformismo propria delle stanze romane di Volume!. Un complesso e articolato organismo in sĂŠ coerente e puntualmente organizzato che, pur nella varietĂ delle proposte  e dei differenti linguaggi, è in grado di accogliere lo spettatore per fare esperienza diretta e fruire con felice scoperta della presenza artistica. Dal primo intervento di Alfredo Pirri fino allâultima caotica invasione di colore di Thomas Lange è possibile ammirare i lavori di Jannis Kounellis, Mimmo Paladino, Christian Boltansky, Francois Morellet, Gianfranco Baruchello, Flavio Favelli, Gregorio Botta, Elvio Chiricozzi, Arcangelo, Giuseppe Gallo, Olaf Nicolai, Jaume Plensa e di molti altri, per rileggere e apprendere, anche sotto nuovi aspetti, la storia e il lavoro della fondazione con i suoi percorsi e nei suoi intenti. PerchĂŠ ogni progetto per Volume! non si esaurisce con la realizzazione di un nuovo lavoro da presentare, cosĂŹ come avviene per una galleria o per un museo. Volume! nasce piuttosto dal desiderio di creare un luogo dedicato allâarte e liberamente aperto alle interazioni, capace di innescare complesse e prolifiche dinamiche relazionali che si attivano non solo fra lâartista e lâambiente con cui si misura, ma anche e soprattutto fra gli artisti e i curatori, con  il graduale coinvolgimento di giovani professionisti come di importanti critici e intellettuali della scena italiana e internazionale che partecipano alla nascita e alla costruzione di un processo di lavoro per entrare nel vivo della creazione artistica  e accompagnare per tappe la realizzazione di ogni progetto, quale esperienza di condivisione quotidiana unica e irrinunciabile.
Un poderoso volume edito da Silvana Editoriale documenta tutto questo attraverso un ampio apparato fotografico e testi di Lorenzo Benedetti, Achille Bonito Oliva, Danilo Eccher, Claudia Gioia, Lorand Hegyi, Francesco Nucci, Silvano Manganaro e Silvia Marsano.
Davide Sarchioni