Categorie: roma

fino al 24.IX.2010 | Alessandra Di Francesco | Roma, Galleria Maniero

di - 1 Settembre 2010
Il
non finito svela la sfera emozionale: Alessandra Di Francesco (Roma, 1965) mette ordine riducendo, togliendo,
alleggerendo la superficie pittorica. Un processo – tanto mentale quanto fisico
– che nasce da una sfida personale, nutrita dall’”esigenza di far pace con
le tecnologie per digerire questa tempesta d’informazioni
”.

Partendo,
negli anni passati, da una pittura minuziosa che si avvaleva della tecnica del
rigatino (utilizzata nel restauro per ricucire le lacune), attraverso
l’elaborazione dell’idea del filo, del ricamo, del tessuto e della trama, collegati
al meccanismo del network, l’artista arriva a questo nuovo ciclo di ritratti,
tutti datati 2010, caratterizzati dalla leggerezza.

Altrove
era John Everett Millais o Lorenzo Lotto, ora nei “giganti” che accolgono lo spettatore
nella galleria di via dell’Arancio ritroviamo la citazione di un personaggio
maschile settecentesco preso da Anton Raphael Mengs,
pittore particolarmente amato da Di Francesco. Quanto alla scelta di dipingere
figure intere, leggermente più grandi del reale, è un tentativo di
riappropriazione di quella frammentazione che “investe” l’individuo nella
contemporaneità. Da qui il gioco di parole del titolo della mostra, In-vestiti, teorizzazione dell’abito/tessuto in quanto
veicolo metaforico di appartenenza.

L’ambiguità
del non finito e dei tratti fisionomici dei ritratti, al confine tra una
categoria sessuale e l’altra – figli, perciò, di un tutto esistenziale –
insieme a trama e pattern che si liberano dell’ossessività della reiterazione,
per entrare e uscire dalla materia pittorica con estrema disinvoltura, sembrano
muoversi in punta di piedi. Magari con quel particolare passo della danza
classica che si chiama pas de bourrèe, per citare il titolo della seconda personale della pittrice,
ospitata nel 2003 in questo stesso spazio espositivo (il primo appuntamento,
invece, è stato Imbastire legami crea trame segui il filo nel 2001). “Il pas de bourrèe è un passo bellissimo”, afferma Alessandra Di Francesco. “Per fare un
passo avanti bisogna farne due indietro. In questo concetto c’è tutto il mio
lavoro
”.

Tra
i volti ritratti, alcuni dei quali recuperati dalle riviste di moda o dal mondo
dello spettacolo, quello dell’attore spagnolo Javier Bardem, che in Screen
off
è associato alla veduta romana
di Castel Sant’Angelo: sintesi di una visione che parte sempre dal passato (che
sia documento, opera d’arte o vissuto personale), per inquadrarlo in una dimensione di attualità.

Nel
motto “qui ora”, infatti, è
racchiusa la sua poetica che guarda a maestri di tutte le epoche, tra cui Tiziano, Baselitz e soprattutto Munch:
In lui c’è già Pina Bausch e Bergman”. L’incontro con Pina Bausch, in particolare, è stato “salvifico”. Negli anni ’80 Alessandra, per scrivere la tesi
di laurea sulla coreografa, partì in autostop alla volta di Wuppertal, dove
rimase per tre mesi, vivendo con la Bausch e la sua compagnia: “Ho sentito
subito una perfetta sintonia con lei e il suo teatro. Mi affascina la totalità
del suo linguaggio: corpo, teatro, musica
”.

articoli
correlati

In collettiva a Miglianico

manuela
de leonardis

mostra
visitata il 7 luglio 2010


dall’otto
luglio al 24 settembre 2010

Alessandra
Di Francesco – In-vestiti

a cura di Giovanna dalla Chiesa

Galleria Maniero
Via dell’Arancio, 79 (zona
Campo Marzio) – 00186 Roma

Orario: da lunedì a venerdì ore 16-20 o su
appuntamento

Ingresso libero

Catalogo disponibile

Info: tel./fax +39 0668807116; galleriamaniero@fastwebnet.it;
www.galleriamaniero.it

[exibart]

Nata a Roma nel 1966, è storica e critica d’arte, giornalista e curatrice indipendente. Con Postcart ha pubblicato A tu per tu con i grandi fotografi - Vol. I (2011), A tu per tu con i grandi fotografi e videoartisti - Vol. II (2012); A tu per tu con gli artisti che usano la fotografia - Vol. III (2013); A tu per tu – Fotografi a confronto – Vol. IV (2017); Cake. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente (2013), progetto a sostegno di Bait al Karama Women Center, Nablus (Palestina). E’ autrice anche Taccuino Sannita. Ricette molisane degli anni Venti (ali&no, 2015) e Isernia. L’altra memoria – Dall’archivio privato della famiglia De Leonardis alla Biblioteca comunale “Michele Romano” (Volturnia, 2017).

Articoli recenti

  • Progetti e iniziative

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere: la nuova illy Art Collection dedicata a Biennale Arte 2024

Il sodalizio con l’Esposizione Internazionale d’Arte si riconferma anche in occasione della 60. edizione arricchendosi di una illy Art Collection…

28 Aprile 2024 10:00
  • Teatro

Harold Pinter, la parola di accusa: Lino Musella al San Ferdinando di Napoli

Lino Musella lega tre brevi pièce del grande drammaturgo Harold Pinter sul filo della potenza della parola, tra questioni razziali…

28 Aprile 2024 8:10
  • Fotografia

Fotografia Europea riflette sulla natura, (che) ama nascondersi

La XIX edizione di Fotografia Europea, in programma a Reggio Emilia fino al 9 giugno, ci conduce a riflettere su…

28 Aprile 2024 0:02
  • Arte contemporanea

Perché quella di Pedrosa resterà una Biennale da ricordare

Allestimento inappuntabile, temi che abbracciano questioni universali, collettive e individuali: Stranieri Ovunque è un Manifesto sul valore della libertà e…

27 Aprile 2024 15:58
  • Arte contemporanea

Vettor Pisani: una mostra, un archivio, una lunga frequentazione. Intervista a Giovanna Dalla Chiesa

A margine della mostra alla Fondazione Pascali, con Giovanna Dalla Chiesa, direttrice dell'Archivio Vettor Pisani, ripercorriamo la ricerca dell'artista dell'inafferrabile,…

27 Aprile 2024 14:10
  • Mercato

Sotheby’s mette all’asta un capolavoro di Monet

Appartiene alla serie dei Covoni, la stessa che nel 2019 fissava un record per l’artista a quota $ 110,7 milioni.…

27 Aprile 2024 12:42