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Fino al 23.VI.2002 | Arturo Martini – Collezione Banca Popolare di Vicenza | Palermo, Gipsoteca di Palazzo Ziino

di - 17 Maggio 2002

La tradizione come punto di partenza per elaborare una poetica delle forme in bilico tra mito e avanguardia. Arturo Martini, artista irrequieto e scomodo, è stato uno dei protagonisti della scena artistica italiana della prima metà del Novecento. La mostra palermitana, ospitata nella Gipsoteca di Palazzo Ziino, presenta 16 opere di proprietà della Banca Popolare di Vicenza, realizzate tra la metà degli anni Venti fino alla metà degli anni Quaranta. Si tratta di un periodo chiave della produzione dello scultore trevigiano scomparso nel 1947. La Collezione comprende tra le altre il San Bovo, opera in terracotta commissionatagli dall’amico scrittore Giovanni Comisso, il Ciclo di Blevio, un complesso di dodici gessi realizzati da Martini nell’estate del 1935, il Pegaso Caduto, splendido bozzetto per un monumento in onore dell’aviatore Ferrarin che non fu mai realizzato in quanto rifiutato in corso d’opera dal suo committente, Lo zio, un ritratto di terracotta e un bozzetto per la realizzazione -in incognito- di un monumento ai pionieri d’America venduto poi ad altro artista americano che ne assunse la paternità.
Nato a Treviso nel 1889, malgrado difficoltà economiche familiari che lo costringono ad una preparazione culturale discontinua, riesce a farsi apprezzare in più occasioni prestigiose come l’esposizione alla “Bevilacqua” del 1913 o alla “Secessione” di Roma del 1914. Seguirà il periodo delle opere più classicheggianti, che gli valsero -grazie a Carlo Carrà- la cooptazione nell’ambito del gruppo Valori plastici. Sono anni spesi nella ricerca di una perfezione formale come ad esempio nel monumento ai caduti di Vado Ligure, una scultura monumentale ispirata ad un solenne ma austero classicismo. Ma gli influssi delle avanguardie europee non tardarono ad influenzarlo, anche perché malgrado fosse inserito in un contesto artistico che prediligeva un ritorno all’ordine che esaltava la cultura figurativa del Trecento e del Quattrocento italiano, in questo stesso milieau culturale restava forte l’interesse per quanto veniva prodotto artisticamente nel resto d’Europa. Ma la sua evoluzione stilistica nasce fondamentalmente dalla elaborazione di un suo personale mondo concettuale intriso di riferimenti mitologici che egli trasfonde nella rappresentazione delle umane vicende. Almeno fintanto che la realtà con la sua durezza non ne fece vacillare i miti e non trasfigurò la materia come ad esempio nel Pegaso caduto (1943) in cui è evidente il riferimento alla Guernica di Picasso e l’angoscia per vicende che paiono sfuggire all’umano controllo.

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Ugo Giuliani


Palermo – Arturo Martini, Collezione Banca Popolare di Vicenza, a cura di Nico Stringa, Gipsoteca di Palazzo Ziino, Via Dante 53. Fino al 23.VI.2002
Orario: feriali 9.00-20.00/ festivi 9.00-13.00 chiuso il lunedì. Guida breve gratuita in mostra. Catalogo Electa. Ingresso: 3,10 euro. Info tel.091 7402261 / 2274


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