…indaga la gioia all’interno di un altro luogo della città di Siena, ricco di suggestione e stimoli visivo–emotivi, il caveau blindato del Palazzo delle Papesse, dove si è inaugurata la mostra dell’artista venerdì 13 settembre.
In questo spazio, al di sotto del suolo (metafora degli inferi?), Corsini ha ideato un luogo della gioia nel quale, attraverso l’ascolto dal vivo (ma solo durante il vernissage) della famosa Alleluja di Haendel, l’artista riscopre, dopo il dolore e la sofferenza dei luoghi psichiatrici,
Non è un caso, però, che Vittorio Corsini (Cecina, 1956, vive a Firenze) sia partito dal basso, dalle viscere blindate di un palazzo per esprimere un sentimento che, una volta raggiunto, procura leggerezza. Sembra cioè che l’artista abbia voluto produrre un gioco di simboli che danno vita a prodotti pseudo iconici quali il caveau appunto, sede di un tesoro, quale la gioia, la scala in discesa che arriva al luogo dove il canto viene eseguito, forse metafora della vita, e la luce che invita chi ascolta ad entrare, ad avere fiducia di chi, appena
Corsini stesso, attraverso l’interazione dello spettatore con il coro, spiega di aver voluto creare qualcosa di straordinario, di aver voluto produrre l’esplosione della gioia per permettere a tutti di accettare con maggiore forza la malinconia e le paure che ogni uomo ha come compagne della propria vita.
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