Categorie: siena

fino al 24.IX.2001 | Il Dono | Siena, Palazzo delle Papesse

di - 12 Giugno 2001

Tre curatori e sessanta artisti: nel Palazzo delle Papesse è allestito “Il Dono”, progetto espositivo a cura di Gianfranco Maraniello e Antonio Somaini, coordinati dal direttore Sergio Risaliti, che sviscera l’universo che ruota attorno al concetto di ‘dono’.
L’esposizione, seguendo la tendenza degli ultimi eventi alle Papesse, è ricchissima in termini quantitativi. La qualità tiene peraltro in maniera stupefacente e la mostra ci pare la migliore mai prodotta dal giovanissimo centro d’arte senese.
Come fare a parlare di ‘dono’ quando tutta l’arte, in sé, può esserlo? Come fare a distinguere tra dono di un oggetto, di un concetto, o di se stessi? E in quest’ultima accezione come isolare i temi del sacrificio del proprio corpo, della propria anima? Come affrontare il discorso sulla solidarietà, la salvezza, la morte?
Il team curatoriale delle Papesse sembra essere riuscito ad aggirare queste oggettive difficoltĂ .

Una immensa mano aperta (Felix Gonzales-Torres) copre tutto un muro e dà avvio al percorso espositivo, sotto di essa – paradossalmente – due elementi respingenti come una trappola di ferro e un tappetino (di quelli che si mettono fuori la porta d’ingresso) sul quale la scritta ‘welcome’ è ricavata tra migliaia di spilli puntuti. Di fronte, il giovane toscano Luca Pancrazzi, espone un dipinto raffigurante l’uomo bomba che arriva a donare il suo corpo per la causa comune. Il piccolo Cavallo di Troia di Liliana Moro dimostra come un lavoro debole possa diventare importante se inserito adeguatamente in un contesto espositivo, l’opera della Moro dialoga poi (non sono però state esposte vicine) con un magnifico quadro in cui Kiki Smith ri-analizza fantasticamente il mito di Adamo ed Eva: in entrambi i casi – Cavallo di Troia e Adamo ed Eva – il dono è esaminato nella sua accezione di trappola, trabocchetto, beffa.
Secondo Giulio Paolini (il suo quadro rappresenta la Sibilla cumana che conferisce l’ispirazione), Piero Manzoni e Giuseppe Penone (superba l’installazione a muro) il dono diventa qualcosa di etereo, divino, un’ispirazione apollinea.
Di grande fascino il tema del dono/sacrificio di se stessi: in un video che riprende una celebre performance, Yoko Ono consente al pubblico di tagliarle brandelli di abito, fino a rimanere svestita; Marina Abramovic mette a disposizione degli strumenti con i quali si può agire indiscriminatamente su di lei per un numero preciso di ore. Come quest’ultime artiste anche Mariko Mori offre il suo corpo ma ponendosi nella condizione, ironica ed erotica, di una geisha.
Difficile parlare di tutte le opere in mostra, di tutte le connessioni cognitive, culturali, semantiche che la mostra induce. Concludiamo accennando ai lavori Herman Nitsch ed a Jochen Gerz : il primo, tra i fondatori dell’azionismo viennese, espone una croce ‘vestita’ con una tonaca, tutto è imbrattato con schizzi di sangue e altri liquidi vitali. La sensazione è quella, terribile, di una esplosione di violenza, di un corpo straziato che si dona a Dio in un’orgia cruenta.
La stanza di Jochen Gerz è la principale del secondo piano e presenta una infinita serie di ritratti fotografici in b/n: sono gli abitanti di una città del nord della Francia, fotografati dall’artista. Alla fine della mostra gli scatti furono regalati ai partecipanti in maniera casuale. Ognuno tornava dunque a casa con il viso di un concittadino, un efficace ed aggregante dono sociale.

“Il Dono” è stata aperta all’inizio di giugno quando tra Siena e Firenze tutta una serie di eventi, incontri, mostre, hanno fatto parlare di ‘Biennale Toscana’ anche per la concomitanza temporale con la 49esima Biennale di Venezia. Proprio Venezia sarà la prossima tappa della mostra (il Centro Culturale Candiani a Mestre) destinata ad una lunga tournée internazionale.

articoli correlati
La Abramovic ‘visiting professor’ nei corsi organizzati dalla fondazione Ratti
Luca Pancrazzi in una mostra a Firenze
Atlantide: in contemporanea allestita alle Papesse
forum correlati
L’Arte Contemporanea è solo un feticcio ?

massimiliano tonelli
mostra vista il 6 giugno 2001


“IL DONO”, Centro Arte Contemporanea Palazzo delle Papesse, Via di Città 126, ore 12/19, £9000/6000. Dal 6 giugno al 24 settembre. Accesso disabili: SI, servizi igienici: SI, bar/ristorazione: NO, bookshop: SI, audioguide: NO, lingue straniere: INGLESE, tempo di visita: 90min. papesse@comune.siena.it, www.papesse.org, tel 057742039, catalogo Charta 60000.

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

Milano riscopre Bice Lazzari con una grande mostra a Palazzo Citterio

Tra arti applicate e astrazione: in mostra a Palazzo Citterio fino al 7 gennaio 2026, il percorso anticonvenzionale di una…

6 Dicembre 2025 15:00
  • Progetti e iniziative

Spazi di Transizione a Bari: il waterfront diventa laboratorio urbano

A Bari, la prima edizione del festival Spazi di Transizione: promossa dall’Accademia di Belle Arti, la manifestazione ripensa il litorale come spazio…

6 Dicembre 2025 13:30
  • Musica

Il tempo secondo Barenboim: due concerti, un Maestro e l’arte di unire il mondo

Il mitico direttore Daniel Barenboim torna sul podio alla Berliner Philharmoniker e alla Scala di Milano, a 83 anni: due…

6 Dicembre 2025 12:30
  • Fotografia

Le fotografie di Alessandro Trapezio sovvertono i ruoli dello sguardo

In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…

6 Dicembre 2025 11:30
  • Musei

Riapre la Pinacoteca di Ancona: nuova vita per il museo Francesco Podesti

La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…

6 Dicembre 2025 10:30
  • Mercato

Cani-robot e opere oversize: dentro le due anomalie di Art Basel Miami Beach

Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…

6 Dicembre 2025 10:18