E’ risaputo che a Siena sono all’ordine del giorno ritorni e richiami al passato. In quest’ottica si pone l’ultima iniziativa del Complesso Museale di Santa Maria della Scala, presentata lunedì 17 Gennaio.
A partire dal ‘200, epoca di grande fulgore della città di Siena, era in uso decorare le copertine dei registri contabili redatti dalle varie istituzioni cittadine, Santa Maria della Scala compreso. La tradizione divenne poi importante tanto che tutti i più grandi pittori senesi si cimentarono in questa particolare forma di arte applicata. A Siena un museo (attualmente chiuso per restauri) collocato nel rinascimentale Palazzo Piccolomini celebra la bellezza di queste opere uniche chiamate tavolette di Biccherna.
Il Santa Maria della Scala, istituzione culturale in grande ascesa a livello europeo, ha voluto riprendere questa tradizione in occasione del suo primo anno di gestione finanziaria autonoma. La Biccherna dell’anno finanziario ’99 è stata disegnata dall’artista senese Cesare Olmastroni già autore di un Palio nel 1982 vinto dal Montone e conservato nel museo di quella contrada.
Il rettore del Santa Maria, Omar Calabrese, ha sottolineato il fatto che l’opera verrà tenuta in esposizione all’interno del Complesso Museale e tutti i dati del bilancio saranno consultabili. Calabrese anticipa anche che le future Biccherne saranno sempre opera di autori senesi o comunque di artisti operanti nel contesto della Città.
In particolare l’opera di Olmastroni è una citazione da un affresco del Vecchietta che raffigura la costruzione dello Spedale di Santa Maria della Scala, un tema azzeccato in questo periodo di grandi restauri per l’istituzione culturale senese.
Una nota di colore: il pittore, noto a siena anche per la sua umiltà, ha chiesto 18 mila lire di rimborso spese per il legno ed i colori, e basta!
Massimiliano Tonelli
[exibart]
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