È stato assegnato ad Artissima (Torino, 14-17 novembre 2002) il Premio illycaffè “Present Future“. La giuria di collezionisti internazionali invitati a visitare la Fiera ha scelto l’artista più interessante tra i quindici talenti della sezione “Present Future“.
In occasione della presentazione della sua illy collection, Shizuka Yokomizo – vincitrice della prima edizione di “Present Future ” – ad Artissima ha annunciato il vincitore per il 2002:
Padraig Timoney
(Gran Bretagna)
Padraig Timoney riceverà da illycaffè un Premio di US$ 10.000 e l’opportunità di presentare un progetto per una illy collection.
L’artista è stato presentato dalla galleria Raucci/Santamaria di Napoli con cui lavora.
“Present Future” è l’iniziativa di Artissima realizzata in collaborazione con illycaffè, dedicata ai giovani talenti. Artissima, dalla scorsa edizione ha rafforzato la propria componente di scoperta dell’arte emergente grazie alla sezione “Present Future ” dedicata a 15 giovani artisti internazionali – con meno di 35 anni e che non abbiano mai esposto in una personale in un museo – presentati da 15 gallerie.
Padraig Timoney è nato a Derry nel 1968. Vive e lavora a Liverpool. Dal 1988 al 1991 frequenta la BA Fine Art (First Class Hons.), Goldsmiths College, University of London. Nel 1987-88 frequenta invece la Foundation Course St. Martin’s School of Art, a Londra.
Mostre personali: 2002/ Millions of Dead Tamagotchi, Bluecoat Gallery, Liverpool; touring to BBK, Colonia; Lazy Clever Doubt, Douglas Hide Gallery, Dublino; 2000/ The Suburban, Oak Park, Chicago; 1997/ No Tim Page Diary, Galerie Analix, Ginevra; Galleria Raucci/Santamaria, Napoli; The Hunter
Il complesso sistema nella diversità dei media e della pittura, nello zapping storico e formale propri dell’artista, priva l’opera dallo stile come unico referente espressivo. Ciò ridistribuisce all’opera la forza creatrice e ridefinisce i contenuti dell’arte e del suo sistema. Timoney crea tecniche che precisano l’estetica dei lavori che si legano alla struttura e al contenuto dell’opera come un ipertesto volto ai linguaggi derivati o in formazione della cultura contemporanea. L’opera non esplicita i contenuti ma fa sì che si comprendano nella diversità delle sue espressioni. Essa indaga come le immagini siano registrate e codificate dalla memoria e definisce tre polarità: positivo – negativo – neutro, implicite alla struttura di ogni cosa.
[exibart]
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