Un grande
Caravaggio a Palazzo Marino, esposto dopo il restauro che nel 2006 lo ha riportato all’originario splendore.
La Conversione di Saulo è l’unico esempio rilevante di pittura su tavola del grande maestro. Eseguita nel 1601, ha avuto un destino a dir poco avventuroso. Commissionata da Tiberio Cerasi per la sua cappella in S. Maria del Popolo a Roma, l’opera non venne mai esposta
in loco a causa del dilungarsi dei lavori. All’improvvisa morte del cardinale, finì in Spagna, poi fu acquistata dai Balbi di Genova e infine tornò per via ereditaria, negli anni Cinquanta, a Roma come punta di diamante della collezione degli Odescalchi. Ora sarà esposta a Milano, sede nel 1951 della grande mostra sul Caravaggio curata da Roberto Longhi che ne riconobbe l’attribuzione, al centro della Sala Alessi della sede del Comune. Subito dopo il restauro, realizzato da Valeria Merlini e Daniela Storti, la tavola fu collocata in S. Maria del Popolo accanto alla versione su tela dipinta dal Caravaggio. A Milano invece sarà possibile ammirare da vicino ogni particolare grazie alla teca di vetro realizzata dal Laboratorio Museotecnico Goppion, che consentirà di girare attorno al capolavoro vedendone anche il retro. Nella sala stampa adiacente alla Sala Alessi, inoltre, sarà proiettato un video relativo al restauro dell’opera e per due volte la settimana le curatrici racconteranno al pubblico e alle scuole la storia del quadro. La mostra (catalogo Skira) prosegue idealmente in un percorso che, partendo da Palazzo Reale, passerà in Piazza Duomo – dove sarà utilizzato il maxi schermo con un filmato sull’opera – e, attraverso Galleria Vittorio Emanuele, si concluderà in Piazza della Scala, dove l’ultima delle installazioni progettate dall’architetto Elisabetta Greci evidenzierà l’esposizione a Palazzo Marino. (
elena percivaldi)