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Ercolano in grande. MiBACT e Packard insieme per l’ampliamento dell’area archeologica, che avrà un nuovo tassello di 5mila metri quadrati

di - 23 Gennaio 2014
«Il grande impegno della Fondazione Packard a Ercolano è la dimostrazione di quanto pubblico e privato possano collaborare, in un contesto di regole chiare e condivise, nell’interesse della tutela del bene comune. Quello di oggi è un passo importante per la piena valorizzazione del sito di Ercolano, patrimonio archeologico straordinario». Ancora una volta a parlare è Ministro Massimo Bray, a chiusura di una giornata “storica” per un altro pezzo della cultura italiana.
È stato siglato oggi, infatti, un accordo tra il MiBACT con la Fondazione Istituto Packard, il comune di Ercolano e il Ministero per la Coesione territoriale, per l’ampliamento e la gestione, da parte di Packard, di una nuova fetta di scavi ad Ercolano, qualcosa come oltre 5mila metri quadrati a nord ovest degli attuali scavi, che avrà nelle clausole anche la demolizione di immobili fatiscenti presenti sul terreno.
“Le parti si impegnano ad attuare i contenuti dell’accordo secondo il principio di leale collaborazione utilizzando strumenti di semplificazione amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo e a procedere periodicamente alla verifica dello stato di attuazione dell’accordo, adottando d’intesa gli eventuali aggiornamenti. Si precisa inoltre la volontà di realizzare gli obiettivi del presente accordo, favorendo anche il coinvolgimento di soggetti pubblici o privati e informando e coinvolgendo la comunità locale, affinché possa partecipare all’iniziativa con propri contributi e suggerimenti” si legge nella nota diffusa dal MiBACT. Un programma che vuole anche portare respiro turistico alla zona, in collaborazione con quella che sarà la “rinata” Pompei in vista di EXPO 2015, e che il Ministro per la Coesione Territoriale Carlo Trigilia ha definito come un’occasione per rendere «più ampio e fruibile il parco archeologico, rendendo più razionali e definiti i confini con la città». Grazie ai privati. Forse bisognerebbe dirlo alla povera Grecia, di cui vi abbiamo raccontato proprio ieri.

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