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Fuorisalone Ventura-Centrale. Fantasmagorici i depositi abbandonati da anni sotto i binari: il sogno è qui, e la tecnologia è magia!

di - 9 Aprile 2017
Sono imperdibili gli ex depositi delle ferrovie in via Ferrante Aporti: cinque nuove immense location situate intorno alla Stazione Centrale e di grande impatto scenografico, dove vetro, luce, campane parlanti e altre suggestive installazioni trasformano i Magazzini Raccordati in luoghi surreali. Progettualità, capacità inventiva e giusto mix tra innovazione tecnologica e artigianato sono gli elementi vincenti di questo distretto, da vedere assolutamente. Iniziate l’immersione straniante in via Aporti al 19, dove si trovano due istallazioni “Decode/Recode” declinazioni di artigianato in vetro di Salviati: l’azienda storica italiana lavora il vetro da 150 anni, ma ciò che ha creato nel magazzino non si era mai visto, e il risultato è davvero sorprendente. Al numero 15 l’incanto continua davanti a una giostra luminosa in movimento, e mostra diversi oggetti del designer inglese Lee Broom all’interno di un altro deposito maestoso e completamente oscurato: è un apparizione che avrebbe folgorato Fellini. Sempre al 15 di via Aporti, la full immersion in luoghi da sogno si materializza con inediti “Passages”, una serie di oggetti dall’appeal scultoreo ispirati ai passaggi di stato della materia in texture cromatiche.
Questi alchemici oggetti “Iqos” firmati dai designer Panter&Tourron sono realizzati con un inchiostro termocromatico che se riscaldati lasciano intravedere le fluttuazioni di sfumature e metamorfosi dei materiali impiegati. L’investigazione creativa dei materiali e della tecnologia insieme aiuta ad espandere le nostre percezioni e questi oggetti vagamente esoterici dalle forme essenziali avrebbero affascinato anche Cagliostro. E dopo sfumature di luci e visioni materiche, immergetevi nell’installazione sonora intitolata May I Have Your Attention Please? di Lensvelt, composta da una foresta di campane di dimensioni diverse che sussurrano voci, storie, poesie, aneddoti, opinioni, suggerimenti, raccontati a bassa voce ai visitatori comodamente adagiati su sedie tutte diverse tra loro disegnate da Maarten Baas (sopra). Il tour ai confini della realtà extra-progettuale si conclude con la mostra “Transitions” curata da Daphhna Laurens: oggetti di 6 giovani designer olandesi del time Baars &Bloemhoff, David Derksen, Sabine Marcelis, Klaas Kuiken, Daphna Laurens, Paul Heijnen e RENS, esposti in un’atmosfera conturbante. (Jacqueline Ceresoli)

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