Categorie: Speednews

“Io, tu, lui, lei” e noi, gli altri, in mostra alla Bevilacqua la Masa. Una rassegna sociale sull’imprevedibile “gender” umano e veneziano

di - 5 Marzo 2012
Come ha ricordato qualche giorno fa Angela Vettese durante la presentazione del programma espositivo 2012, la Fondazione Bevilacqua La Masa è un’istituzione che vive a stretto contatto con il territorio. Talvolta in maniera molto originale, come in questo caso. La mostra “Io, tu, lui, lei”, che apre domani nelle sale di Palazzetto Tito, mette in mostra il racconto di un incontro straordinario: quello tra una decina di gay e lesbiche veneziani nati tra gli anni ’30 e ’40 e sei giovani artisti italiani, che hanno avuto il compito di tradurne in opera i ricordi di ieri, i desideri, le tenerezze, le difficoltà e i pensieri sul mondo d’oggi. Una collezione di amori e passioni spesso difficili (dati i tempi) nella città dove regna l’idea del sentimento da cartolina, tra gondole e calli.
Qui invece c’è la Venezia vera, quella delle tensioni e della storia di un “porto” perennemente preso d’assalto da una moltitudine di migranti e di storie, ma soprattutto c’è alla base un progetto sociale, curato da Francesco Ragazzi e Francesco Urbano. Un’esposizione che fa da specchio all’Osservatorio lgbt attivo da un anno nella città della laguna che ha istituito una sezione dedicata alla memoria e alla cultura “Queer”. Il laboratorio messo in piedi è stato vissuto in presa diretta, costruendo una serie di rapporti “Public” in versione più ristretta, dopo un anno di conversazione con gli anonimi protagonisti delle storie sceneggiate ora alla Fondazione.
E oltre a video, foto, installazioni vj-set, performance e una programmazione di film che traccia una nuova interpretazione dell’estetica “Queer”, anche un piccolo archivio di oggetti e memorabilia scelti in stretta collaborazione con il gruppo degli otto veneziani: rari numeri di FUORI! e altre riviste lgbt nazionali e internazionali degli anni ’70, fino alle copertine di “Panorama” e “L’Espresso” che hanno segnato un cambiamento epocale nella percezione dell’omosessualità nel Belpaese. Una Venezia inedita, e che faceva scandalo, ricostruita sotto il segno dell’arte.

Articoli recenti

  • Mostre

Stefano Stoppa, dimenticare a memoria: la mostra da InStudio, Padova

Gli spazi dell'atelier InStudio, a Padova, si aprono per la mostra del giovane artista veneziano Stefano Stoppa: in esposizione, una…

27 Aprile 2024 8:15
  • Progetti e iniziative

Oggi, a New York, Now We Have Seen: Women and Art in 1970s Italy

Magazzino Italian Art Museum ospita “Now We Have Seen: Women and Art in 1970s Italy”, una giornata di studi, aperta…

27 Aprile 2024 0:02
  • Musei

Spostare o non spostare la Gioconda? Il dilemma del Louvre

La direttrice del Louvre di Parigi ha ammesso la possibilità di esporre l’opera di Leonardo da Vinci in una sala…

26 Aprile 2024 17:59
  • Progetti e iniziative

Desiderio e modelli sociali: Vanessa Beecroft e Jeff Koons per la docuserie Masterpiece

La terza puntata di Masterpiece, la docu-serie che ci porta alla scoperta della meraviglia dell’arte contemporanea, si svolgerà alla Real…

26 Aprile 2024 15:05
  • Mostre

Le fantasie nere di Jannis Kounellis. Firenze omaggia il disegno del maestro dell’Arte Povera

Il Museo Novecento di Firenze ospita La stanza vede. 1973-1990, la mostra dedicata a Jannis Kounellis che presenta la sua…

26 Aprile 2024 12:26
  • Teatro

Le tre sorelle di Cechov e il canto di Sadaf Baghbani per la libertà delle donne iraniane

Arrivata in Italia dall’Iran con 147 pallini di piombo nel corpo, Sadaf Baghbani racconta la sua storia al Teatro Parenti…

26 Aprile 2024 12:10