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Un mese di fotografia. A Parigi, apre il Mois de la Photo Off 2017

di - 22 Aprile 2017
Il mese della foto è anche off. In questa primavera parigina, prende il via il “Mois de la Photo Off”, evento aprilino del “Mois de la Photo du Grand Paris”, fresco e alternativo, con un programma espositivo che si muove per lo più nella capitale, attraverso cinque percorsi che vanno dal Marais al canal St Martin, dalla Rive Gauche a Montmartre, fino alla più vicina periferia. A cadenza biennale, dopo aver festeggiato 20 anni nel 2014, e aver dato vita a una collaborazione con il ParisBerlin>fotogroup, una piattaforma di promozione di fotografia contemporanea franco-tedesca, questa edizione percorre non solo gallerie d’arte ma anche laboratori, biblioteche municipali, spazi di creazione, alla scoperta di fotografi, galleristi e curatori, stringendo un nuovo partenariato con Les Grands Voisins. Allestito nell’ex ospedale Saint-Vincent-de-Paul, Les Grands Voisins è uno spazio libero e creativo che ospita, tra l’altro, fotografia amatoriale e professionale, mostre e workshop di pratica fotografica.
Tra i parteners dell’evento anche Fotofever, fiera novembrina di fotografia emergente e non, oltre che di promozione del collezionismo low cost, che propone qui un percorso tra una decina di gallerie parigine, un’ottima occasione per scoprire nuovi talenti. Come Silvio Magaglio, in esposizione con “Upper Ground Graffiti” presso la galleria Lacroix, nell’est parigino, fino al 6 maggio, prima personale del fotografo parigino di origine italiana, da parte di padre siciliano, che mette a nudo la street art colta nel suo divenire, attraverso foto in bianco e nero scattate di notte e, a volte, marcate da segni grafici colorati. Creativo e sempre in movimento, Magaglio usa tecniche diverse di riproduzione fotografica, come quella del liquid light, un’emulsione liquida foto-sensibile con la quale tratta il supporto, lavorato in seguito in laboratorio con una luce rossa, con risultati veramente interessanti. Da oltre 20 anni, Magaglio, classe 1975, documenta in giro per il mondo la varietà dei graffiti e i writers stessi, artisti in fuga perché contravvengono ai codici sociali legati alla creazione artistica, colti nel processo di trasformazione di paesaggi urbani. Le foto di Magaglio li rappresentano, contribuendo a un riconoscimento artistico dei graffiti e narrando il divenire della strada non più come luogo di passaggio ma come spazio permanente in cui l’umanità esprime la sua poesia e la voglia di libertà.
Tra le mostre, anche quella di Shelbie Dimond presso il flagship store Impossible Project Space Paris, luogo di vendita, esposizione e punto d’incontro degli amanti della polaroid. Sì, qui troverete la mitica macchina fotografica con tanto di pellicole, a 20 euro. La fotografa statunitense ritrae giovani donne e si autoritrae in scenette narattive per parlarci con originalità del processo fotografico analogico istantaneo. Da Alisa Gallery, fino al 30 aprile, sarà vistabile “Parade”, di Holly Falconer, che coglie le manifestazioni delle donne britanniche che si battono per un avvenire più giusto. Classe 1984, l’artista si concentra sulle comunità, le subculture e la sessualità. Tra gli altri nomi, spicca quello di William Klein con “Cinéaste”,  fino al 29 aprile presso la ZK.Images, galleria che si consacra ai rapporti tra foto e cinema. In questa occasione, è presentata una collezione di foto originali che ripercorrono film di Klein, quali Qui êtes-vous Polly Magoo?, mentre tra i volti quello di Cassius Clay o quelli urbani in Broadway by light. Presso la In)(between, fino al 5 maggio, possiamo trovare Chotoku Tanaka, con “Tokyo 1966” e Takehiko Nakafuji con “Street Rambler – Tokyo”, per uno sguardo parallelo sulla città giapponese. Ereditieri della rivoluzione culturale degli anni sessanta, la loro foto è analogica, in bianco e nero, sgranata e decentrata, riflettendo lo stile are-bure-boke consacrato da Daido Moriyama. Da segnalare, inoltre, l’apertura di “Auto photo”, presso La Fondation Cartier pour l’art contemporain, un’esposizione fotografica intorno al tema dell’automobile dal 1900 a oggi. (Livia De Leoni)

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