Categorie: Street Art

Banksy imbrattato: coperta l’opera sul carcere di Reading e si riaccende una faida

di - 17 Marzo 2021

Dal Banksy bruciato al Banksy imbrattato, il passo non è poi tanto breve, anche se fa sempre scalpore: l’opera realizzata sul muro in mattoni dell’ex carcere di Reading, raffigurante un detenuto in fuga, è stata deturpata con della vernice rossa. Lo stencil, autenticato dall’anonimo street artist attraverso la sua pagina Instagram con un video, è un riferimento alla libertà e alla censura. Tra i detenuti illustri del carcere, anche Oscar Wilde, che vi fu imprigionato tra il 1895 e il 1897, per le sue relazioni omosessuali. Di certo, una libertà se l’è presa anche l’autore della scritta rossa che ha ricoperto parzialmente l’opera di Banksy con la tag King Robbo. E anche in questo caso, la storia è lunga.

Come inizia una graffiti war

Si tratta infatti di una faida iniziata nel 2009, quando Banksy coprì un’opera dello street artist King Robbo, presso il Regent’s Canal a Camden, a Londra. Non si tratta di una scaramuccia: King Robbo era una vera leggenda della street art, considerato tra i padri fondatori della scena britannica, attivissimo già dagli anni ’80, quando i suoi lettering ricoprivano praticamente tutti i treni della metropolitana londinese.

Secondo un aneddoto che sa un po’ di mitologia, Banksy incontrò King Robbo per la prima volta in un bar ma non andò a finire bene. Banksy fece un po’ l’altezzoso, disse di non aver mai sentito parlare di King Robbo, che non prese bene questa mancanza di rispetto, arrivando addirittura a schiaffeggiare Banksy. Da quel momento iniziò una guerra a colpi di tag e opere ricoperte, andata avanti fino alla morte prematura di King Robbo, nel 2014. Questo nuovo episodio, probabilmente dovuto a un membro di una delle crew fondate da King Robbo, potrebbe riaccendere la graffiti war.

Un Banksy imbrattato val bene per salvare l’ex carcere di Reading

Di certo non l’hanno presa bene a Reading. A diffondere le immagini dell’opera di Banksy imbrattata, con tanto di cuoricino spezzato, è stata la pagina twitter di Save Reading Gaol, movimento per trasformare l’ex prigione in un centro artistico e culturale. «Non è una bella notizia sapere che qualcosa di così prezioso sia così vulnerabile», scrivono. In effetti, tra opere trafugate – come la porta del Bataclan – e imbrattate, i murales i Banksy spesso necessitano di una sorveglianza particolare. Per esempio, l’opera recentemente realizzata a Bristol, sua città natale, alcune settimane fa è stata incapsulata da una impalcatura di legno, in preparazione a un probabile stacco dal muro.

Sebbene il carcere sia stato chiuso nel 2013, il suo futuro è al centro di un acceso dibattito. Il consiglio comunale di Reading avrebbe dovuto presentare un’offerta per acquisire il sito al Ministero della giustizia entro lunedì. Si teme che, se l’offerta non andasse a buon fine, il sito elencato potrebbe essere venduto a una società immobiliare. La campagna per trasformare l’ex prigione in un centro artistico ha ottenuto il sostegno di molte personalità del mondo della cultura, come Stephen Fry, Judi Dench, Kenneth Branagh, Natalie Dormer e Kate Winslet.

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