Rivitalizzare i gemellaggi tra le città – e l’interazione tra gli individui – attraverso l’arte. Questo l’obiettivo di GemellArte, festival indipendente di arte contemporanea diretto da Chiara Ronchini, che ha appena annunciato i nomi degli artisti vincitori della call internazionale di arte urbana 2020: si tratta dell’italiano Ozmo e della francese Caroline Derveaux, chiamati a realizzare due murales nell’ambito di una doppia residenza in contemporanea tra Terni, sede del Festival, e Saint’Ouen, due città gemellate dal 1962. Per l’Italia, i finalisti selezionati dalle due commissioni esaminatrici sono stati Sebastiano Pelli, classificatosi al secondo posto, ed Edoardo Buccianti, al terzo. Per la Francia, gli artisti sono Slice Slimene Kehbour e Nicolas Bec.
Nel corso delle due residenze parallele, in programma tra il 26 ottobre e il 5 novembre 2020, i due artisti lavoreranno sul tema Reinassance, un termine che, oggi, si carica di ulteriori significati. Entrambe le opere saranno il frutto del confronto fra gli artisti e le rispettive città ospitanti, con una full immersion tra storie e tradizioni. In questo modo, GemellArte porta avanti il suo progetto anche in un anno così difficile ma, Covid permettendo, il festival tornerà nella sua versione integrale nel 2021, con il suo calendario di eventi collaterali.
Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Gionata Gesi, aka Ozmo, è uno degli street artist italiani più noti. Dopo un esordio nel fumetto si è dedicato al writing e alla pittura, lavorando tra spazi espositivi e spazi pubblici. Ha recentemente realizzato un murales dedicato a Willy Monteiro Duarte, il ventunenne ucciso la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro in provincia di Roma, nell’ambito di un progetto ideato da Vanity Fair in collaborazione con il sindaco di Paliano, città natale del giovane.
L’opera proposta dall’artista italiano per la città Saint’Ouen è un murale ispirato a Il cortegiano, capolavoro in cui Raffaello Sanzio ritrae Baldassare Castiglione, intellettuale di spicco del Rinascimento italiano, alla corte di Elisabetta Gonzaga a Urbino e autore dell’omonimo trattato sulle norme del perfetto uomo di corte, volume di tale successo che lo stesso Francesco I re di Francia ne rimase impressionato, la fece tradurre e distribuire a ciascuno dei suoi cortigiani. Ozmo ha quindi ideato una reinterpretazione del Cortegiano, con l’aggiunta di layers che dialogano aprendo nuovi significati semantici e concettuali all’opera.
Laureata in Belle Arti al Chelsea College of Art and Design, con all’attivo anche un master in marketing e sviluppo sostenibile, Caroline Derveaux sta percorrendo una carriera atipica nel mondo dell’arte, tra pittura, disegno, design, direzione artistica e scenografia. Usando spesso una tavolozza coloratissima e giocando tra prospettive oniriche, Derveaux, nelle sue opere, si concentra sulle forme architettoniche geometriche. A Terni, l’artista francese realizzerà un affresco frutto del dialogo con la città, con l’obiettivo di integrarlo scenograficamente nelle forme architettoniche circostanti.
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