Marcello Geppetti, Uomo che corre (part.)
Il 26 novembre, il Teatro al Parco, a Parma, accoglierà un esperimento scenico: Verrà il domani e sarà il tuo – Da Via Veneto a Carnaby Street (Ep.1), produzione di Solares Fondazione delle Arti e a cura della Marcello Geppetti Media Company. Un evento che mette in scena un intero immaginario, quello emerso dall’obiettivo di Marcello Geppetti, tra i più acuti fotografi italiani del Novecento.
Lo spettacolo si presenta come un viaggio visivo e narrativo attraverso gli anni della ricostruzione e della rinascita, dal 1952 al 1968: un arco temporale in cui Roma diventa laboratorio di modernità, tra la Dolce Vita, le prime contaminazioni americane, i fermenti del rock and roll, le ragazze ye-ye, l’espansione del cinema internazionale, gli esordi del femminismo, l’evoluzione del costume e dell’immaginario pop. Ogni scatto di Geppetti apre uno scorcio sul panorama culturale, sociale e politico di un’Italia in trasformazione, in un mosaico di mutazioni che l’Archivio Geppetti conserva con precisione quasi antropologica.
A guidare il pubblico lungo questo percorso sarà Andrea Dezzi, profondo conoscitore del fondo fotografico dell’Archivio, che costruirà uno storytelling stratificato, intrecciando storia e cultura pop, cronaca e costume, memorie e proiezioni. Accanto a lui gli interventi di Isabella Zannoni e Giorgia Zizzi, che contribuiranno con prospettive complementari e aneddoti sorprendenti a restituire il clima di un’epoca sospesa tra glamour e metamorfosi sociale.
Nato a Rieti nel 1933, Marcello Geppetti arriva giovanissimo a Roma, dove entra nelle agenzie più attive degli anni Cinquanta e Sessanta, distinguendosi subito per uno sguardo rapido, intuitivo e implacabile. È sua la sequenza drammatica dell’incendio dell’Hotel Ambasciatori in via Veneto, immagini che fanno il giro del mondo e inaugurano in Italia il dibattito sull’etica del fotogiornalismo.
È considerato uno dei modelli che ispirano a Federico Fellini la figura del paparazzo in La Dolce Vita ed è lui l’autore di scatti rimasti nella memoria collettiva, come il bacio tra Liz Taylor e Richard Burton a Ischia, o Anita Ekberg che tende l’arco contro i fotografi.
Dopo una lunga collaborazione con Momento Sera, fonda e dirige diverse agenzie e diventa figura di riferimento per la professione, contribuendo alla nascita dell’AIRF e alla conquista dei diritti dei fotoreporter.
Dagli anni della Dolce Vita agli anni di piombo, dai set cinematografici agli stadi, Geppetti attraversa la storia italiana con più di un milione di scatti, molti dei quali ancora inediti: un patrimonio documentario esposto in musei internazionali e presente nelle aste di Sotheby’s e Christie’s. Nel 1997 American Photo lo definisce “the most underrated photographer in history”, riconoscendogli un nuovo modo di fotografare le celebrità, paragonato a quello di Cartier-Bresson e Weegee.
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