Categorie: Teatro

Un nuovo direttore per Santarcangelo Festival: arriva Luigi Noah De Angelis

di - 21 Novembre 2025

Il Santarcangelo Festival ha annunciato il nome del suo prossimo direttore artistico: per il triennio 2027-2029 la guida della manifestazione italiana più longeva dedicata al teatro e alle arti performative sarà affidata a Luigi Noah De Angelis, regista, scenografo, light designer, filmmaker e compositore elettronico, fondatore della compagnia Fanny & Alexander. La nomina arriva tramite invito diretto del Consiglio di Amministrazione di Santarcangelo dei Teatri, presieduto da Giovanni Boccia Artieri e composto da Ludovica Parmeggiani e Zoe Baldazzi. Il mandato entrerà in vigore nell’agosto 2026, al termine della direzione quinquennale di Tomasz Kireńczuk, che porterà il Festival alla sua 56esima edizione nel luglio dello stesso anno.

L’annuncio si inserisce in un contesto complesso per l’istituzione romagnola. Solo pochi mesi fa, infatti, il festival è stato al centro di un acceso dibattito a seguito del drastico declassamento operato dal Ministero della Cultura nella valutazione triennale dei progetti multidisciplinari: un taglio dei punteggi, da 28 a 14, che ha conseguenze dirette sui finanziamenti e che ha suscitato forti reazioni politiche. La vicenda, ripresa di recente anche dal programma Report di Rai3, è stata interpretata da più parti come un segnale politico, nel solco di un clima già teso dopo il declassamento del Teatro della Pergola di Firenze.

In questo scenario, la nomina di Noah De Angelis rappresenta per il CdA un punto di continuità e, allo stesso tempo, di rinnovamento. Nato a Bruxelles nel 1974, l’artista ha fondato nel 1992 a Ravenna, insieme a Chiara Lagani, la bottega d’arte Fanny & Alexander, firmando negli anni regie, installazioni e progetti sonori presentati nei principali festival internazionali, dal Festival d’Automne al Kunstenfestivaldesarts, dalla Biennale Teatro di Venezia al Ravenna Festival. Parallelamente all’attività teatrale, dal 2024 ha intrapreso anche quella cinematografica, con il suo primo lungometraggio prodotto da Bilico (Bruxelles). Nel suo percorso figurano collaborazioni con orchestre, istituzioni e grandi festival europei, oltre a importanti riconoscimenti, tra cui i Premi Ubu 2019 e 2023.

«Santarcangelo ha sempre alternato alla Direzione, nella sua lunga tradizione, figure di curatrici e curatori a figure artistiche, riconoscendo in questa alternanza un principio vitale di rigenerazione: un modo per rimettere in discussione i linguaggi, i processi e le forme della presenza artistica nello spazio pubblico», ha commentato il Consiglio di Amministrazione, inquadrando la scelta in coerenza con la storia dell’istituzione. La sua direzione, come dichiarato, punterà sulla creazione di «esperienze collettive», sulla riflessione tra corpo, suono e spazio e su un rinnovato legame con la comunità locale, che l’artista ha espresso la volontà di abitare stabilmente. Un segnale importante per un festival che, nelle parole del sindaco Filippo Sacchetti, rappresenta «Un unicum di spazi ripensati ogni anno in ottica performativa» e che oggi è chiamato a mantenere una forte vocazione internazionale, per se in un quadro istituzionale incerto.

«Da quando sono stato chiamato ad assumere la Direzione Artistica di Santarcangelo Festival per il triennio 2027–2029 un’immagine fondativa ha iniziato a pulsare in me», ha raccontato Luigi Noah De Angelis nel presentare la propria visione, «Quella di una foresta di sguardi, un bosco orizzontale di occhi, di intrecci rizomici, di alleanze sotterranee, un ecosistema curatoriale, fatto di corrispondenze e rilanci, che sappia cogliere le urgenze del presente coniugando il locale con l’internazionale, senza confini o gerarchie piramidali tra declinazioni artistiche».

«Inviterò ogni anno un gruppo di artiste e artisti italiani e internazionali a esplorare il panorama delle arti sceniche mondiali, a partire dall’Italia, per intercettare altre visioni da mettere in relazione al proprio percorso artistico, per presentare nel Festival una o più forme da far germinare una accanto all’altra in maniera speculare, creando un habitat di opere interconnesse, dialoganti, consociate», ha continuato De Angelis, anticipando il suo metodo. «Sarà mia cura e desiderio cercare di immaginare nella città e nel territorio di Santarcangelo un’architettura, un paesaggio poroso, per far crescere questo biotopo curatoriale e accogliere la voce urticante, necessaria delle artiste e degli artisti invitati e la foresta di sguardi del pubblico».

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