Categorie: torino

fino al 30.VII.2006 | Dan Graham / Joseph Kosuth | Rivoli (to), Castello

di - 5 Giugno 2006

Continua ad arricchirsi Concetto Corpo e sogno, la rassegna “a puntate” che il Castello di Rivoli dedica all’arte concettuale. A Lawrence Weiner e Susan Hiller si sono aggiunte le sale dedicate a Dan Graham e Joseph Kosuth.
Si rende omaggio all’eclettismo di Dan Graham (Urbana, Illinois, 1942), appassionato d’arte come di architettura ed esploratore degli inizi della videoarte. Children’s day care (1977-2000) è probabilmente la prima opera di arte concettuale pensata per i bambini. Un’installazione in vetro che all’interno ospita monitor e uno spazio per leggere la rivista per adolescenti Mad Magazine, una struttura realizzata in vetro bi-specchiante. Quella della trasparenza e riflessione delle superfici in vetro è un po’ un’ossessione per Dan Graham, che odiava i grattacieli detti curtain-wall, in cui chi è all’interno vede fuori, ma chi è fuori non può vedere quello che accade all’interno dei palazzi direzionali, ben protetti da sguardi estranei.
Un’altra sala del Castello è dedicata all’attività di video-maker dell’artista, che utilizza la cinepresa come strumento per indagare temi a lui cari: la percezione e il rapporto tra punto di vista interno ed esterno. In una serie di video realizzati negli anni ‘70 la cinepresa e il corpo umano diventano un unico strumento. In alcuni le cineprese sono due, in relazione tra loro: è il caso di Roll (Rotolare, 1970), in cui una camera fissa riprende un soggetto che rotola tenendo in mano una cinepresa.

Il secondo video è appunto quello girato dal soggetto rotolante. Anche Helix/Spiral (Elica/spirale, 1973) prevede due cineprese: il primo operatore gira a spirale intorno ad un secondo soggetto, fermo, che a sua volta ruota la sua telecamera a 360° intorno al proprio corpo. I video esposti appaiono un po’ datati dal punto di vista tecnico, ma mantengono la loro carica sperimentale e un bell’effetto mal-di-testa, a forza di movimenti circolari e a spirale della macchina da presa.
Decisamente più sobrio il lavoro di Joseph Kosuth (Toledo, Ohio, 1945; vive a Roma) che come molti artisti concettuali è affascinato in primo luogo dal linguaggio. Niente scultura né pittura dunque, ma scritte e la luce fredda dei neon. Proposizioni che indagano il significato del linguaggio stesso, e che spesso vogliono dire esattamente quello che si vede, tautologie. Ecco dunque una delle opere chiave dell’arte concettuale, riprodotta in tutti i testi e i manuali sull’argomento: One and three chairs del 1965-66: una sedia, la sua fotografia a grandezza naturale, la definizione che il vocabolario dà del termine sedia. Più che un’opera d’arte, l’inizio di un manuale di semiologia, con la spiegazione dei rapporti tra segno, significante e significato.

Poi, striscioni sul modello di quelli pubblicitari, utilizzati nel 1970 proprio a Torino in occasione di una mostra, che riportano il significato del termine astratto tratto da un vocabolario, e neon luminosi per opere che riflettono sull’atto del leggere e del vedere nel momento stesso in cui si legge e si vede l’opera. Parole, vocabolari e frasi gli strumenti del mestiere di Joseph Kosuth, teorico del concettuale, intellettuale animato da spirito filosofico.

articoli correlati
Lawrence Weiner
Susan Hiller

paola sereno
mostra visitata il 21 maggio 2006


Concetto, corpo, sogno – Dan Graham / Joseph Kosuth
Castello di Rivoli – Museo d’arte contemporanea
Piazza Mafalda di Savoia – 10098 Rivoli (Torino)
Tel. 011 9565222 – www.castellodirivoli.org mail: info@castellodirivoli.org
da martedì a giovedì 10-17 da venerdì a domenica 10-21
chiuso lunedì


[exibart]

Articoli recenti

  • Musei

Elsa Barbieri è la nuova direttrice del Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese

Per i prossimi tre anni, Elsa Barbieri assumerà l'incarico di coordinatrice artistica del Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese, prendendo il…

8 Maggio 2024 18:14
  • Attualità

Una mecenate abbandona il Palais de Tokyo, per una mostra filopalestinese

La collezionista Sandra Hegedüs si è dimessa dall’associazione degli Amici del Palais de Tokyo, a causa di una mostra considerata…

8 Maggio 2024 17:03
  • Mostre

Perché, quindi, non mettere in movimento le forme plastiche? Calder, a Lugano

Sphériques, mobiles, stabiles, standing mobiles e constellations: con oltre 30 capolavori, creati tra il 1931 e il 1960, il MASI…

8 Maggio 2024 16:00
  • Moda

Lo show delle vanità: arte, moda e contraddizioni al Met Gala a New York

Il MET Gala, la serata di moda più glamour dell’anno, è andato in scena al Metropolitan Museum di New York,…

8 Maggio 2024 10:57
  • Arti performative

Orlando Festival: arti performative, queer e pluralità a Bergamo

Orlando Festival porta a Bergamo le arti performative, partendo da una prospettiva queer e plurale: ecco cosa abbiamo visto all’undicesima…

8 Maggio 2024 10:20
  • Progetti e iniziative

Cuba introspettiva, la mostra di videoarte da scoprire a Matera

Tre visite guidate in programma per approfondire temi e suggestioni della mostra all’Ex Ospedale di San Rocco: a Matera, 12…

8 Maggio 2024 9:26