Ottonella Mocellin prende a prestito uno slogan coniato dalla Casa Bianca e lo attaglia alla propria esperienza di figlia e di artista. Amore durevole è una mostra ambivalente con due video che mostrano i due lati opposti di un medesimo rapporto tra madre e figlia. Mentre nel primo, Enduring love, l’incontro fisico e psichico avviene in uno spazio aperto e naturale, secondo piccoli giochi e tenerezze che esprimono il lato più aulico dell’amore materno e filiale, nel secondo video la madre è una presenza occulta, interiorizzata, che salta fuori dal corpo della figlia, come la madre di Norman Bates in Psycho, per criticarla selvaggiamente. La relazione intima e personale con la madre non lascia spazio a letture antropologiche o religiose della funzione materna, quanto piuttosto si focalizza su due possibili punti di fusione, di passaggio senza soluzione di continuità della madre nella figlia, in una idea di spazio tempo circolare.
L’amore durevole di Ottonella Mocellin si esprime anche nella serie di fotografie con cui scatta, mostra, assume su di sé ed esorcizza le fobie dei suoi amici; come la paura della nebbia dell’artista Phil Collins, che viene installata dentro una sala completamente rossa. Altre foto narrano invece, tramite l’aiuto di testi, la storia d’infanzia di Kurt Cobain, che sembra colta nel suo punto fondamentale, nella scoperta della propria voce e nell’amicizia per Boda, l’amico immaginario. La Mocellin sembra voglia toccare la radice della personalità del cantante, esposta in tre foto posticce che sovrappongono l’immagine del bambino di Shining a quella del vero Cobain.
In The second woman l’artista ospita in sé la madre, suo alter ego e suo specchio selvaggiamente castrante che l’assale criticandone i vizi, lo stile di vita ed i pensieri, mentre lei tarantola su un brano di Patty Smith, beve, fuma, sogna e si interroga di fronte alla Gena Rowland di Opening night di Cassavetes. Per finire addormentata come in una favola dopo aver fatto un patto con la madre.
Mocellin nutre la propria arte con il proprio vissuto, e nel video The second womann indica con la forza del testo poetico, della recitazione alienata e della performatività convulsa il peso della relazione intesa come un rapporto tra un io e un tu che non gli è esterno ma gli è conficcato dentro come un elemento disturbante eppure indissolubile. Un tu che necessita di operazioni, ed opere, catartiche in grado di esorcizzarne gli effetti. L’artista si mostra come persona che ha un bisogno: quello di un amore durevole.
articoli correlati
L’arte delle donne in Italia nel Novecento
Happy together
link correlati
Ottonella Mocellin alla GAM di Bologna
nicola angerame
mostra visitata il 14 aprile 2003
In mostra da Mondoromulo, dinamica galleria d’arte in provincia di Benevento, due progetti fotografici di Alessandro Trapezio che ribaltano lo…
La Pinacoteca Civica Francesco Podesti di Ancona riapre al pubblico dopo due anni di chiusura, con un nuovo allestimento delle…
Tra intelligenza artificiale, installazioni monumentali e video immersivi, i settori "Zero 10" e "Meridians" mostrano come la fiera di Miami…
La lattina più famosa dell’arte torna protagonista: denigrata, celebrata, reinterpretata. La sua metamorfosi mostra quanto la visione di Warhol continui…
La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…
Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…