Dal 1989 la Fondazione Studio Marangoni cura esposizioni dove vengono presentate al pubblico fiorentino lavori fotografici di autori contemporanei italiani e stranieri. Alcune manifestazioni sono accompagnate da incontri, conferenze e “workshop”. Ogni anno, dal 1993, vengono
organizzati il “Premio Speciale per la Fotografia in Italia”, il “Premio per un progetto fotografico” e il “Premio Federchimica ‘Qualità della vita’” (dal 1995). Parallelamente porta avanti l’attività dittatica con
corsi brevi e triennali di fotografia.
Il 2 di ottobre, dopo che Martino Marangoni è tornato dalle inaugurazioni di “focus on italy”, la seconda biennale di fotografia italiana a New York organizzata dalla Fondazione, è stata aperta la mostra finale del Corso
Triennale di Fotografia.
I lavori presentati dei primi quattro fotografi/artisti degli otto che hanno finito il corso quest’anno, dimostrano un livello maturo nella evoluzione tecnica e creativa dei loro autori. Infatti, alcuni si sono già
inseriti nei vari settori del campo professionale, come laboratorio di stampa, assistenza in studi fotografici, fotografo di scena e esponendo in gallerie.
Le fotografie di Cesare Ghedina, che già dal marciapiede attraverso la vetrina dello studio attirano la curiosa attenzione del visitatore, si avvicinano molto agli oggetti della sua affezione. Come se presentasse un
autoritratto coinvolge lo spettatore in un’atmosfera privata, facendo vedere immagini in bellissimi colori, apparentemente un po’ sfocate con delle lenti speciali, di elementi del suo interesse: la montagna, il tatuaggio, il suo gatto.
Di fronte, il lavoro di Andrea Messana: numerose stampe in bianco e nero, scattate durante uno spettacolo teatrale, con una particolare prospettiva soggetiva, molto ben composte. Intendendosi della materia l’autore dimostra
una “via di mezzo fra lavoro e arte”, infatti si vede la sua padronanza del mezzo e si intuisce la serietà con la quale si serve, unico in questa esposizione, del bianco e nero.
Scendendo le scale lo spettatore incontrerà le immagini di Roberta Bartole. Lei ha girato intorno alla casa, ovviamente in una “Wohngemeinschaft”, riprendendo aspetti della vita quotidiana di chi continua a crescere fuori
dalla casa dei genitori, legata anche alla memoria nella fotografia. Le sue stampe a colori sono composte in una serie molto organizzata. Sul pavimento: nove stampe gigantesche a colori di Daisuke Tahiguchi. “Si
prega di caminarci sopra”, l’artista presenta la sua installazione basata su una contraddizione voluta che esprime il suo pensiero: le fotografie di
oggetti che vengono acquistati dagli stranieri in Italia nella speranza di appropriarsi cosí un po’ dell’italianità, per esempio la moka o le scarpe firmate, sono scattate con una macchina fotografica dello stesso mondo di consumo, una mono-uso. In questo modo l’autore vuole rendere le immagini “sporche”. Ma nello stesso tempo le sue grandi stampe con dei bordi neri ci fanno percepire una cromia morbida che ricorda alle prime fotografie a
colori, le autochrome. Ma non finisce qui, dopo la fine dei corsi didattici la collaborazione tra lo studio Marangoni ed i suoi ex-studenti continua. Infatti, sono spesso presenti nel mondo di fotografia a Firenze e in Italia lavori di autori come Giorgio Barrera, Nicola Carignani, Marzia Migliora, Ciro Frank Schiappa, Marcello Simeone, Cristina Zamagni, Osvaldo Sanviti per nominare
solo alcuni. Recentemente alcuni di loro hanno presentato lavori nuovi all’Archivio Fotografico Toscano in due rassegne curate da Nicoletta Leonardi.
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Katharina Hausel
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