Categorie: toscana

fino al 24.IV.2009 | Michele Bazzana | Pistoia, SpazioA

di - 18 Marzo 2009
Moto e arresto: errare humanum est. E per fortuna. Per dirla con le parole di Michele Bazzana (San Vito al Tagliamento, Pordenone, 1979; vive a Codroipo, Udine), tutto il bello della vita è la sua “dura storia d’amore con un muro”.
Nella poetica della macchina del promettente artista friulano, che ama citare le battute di A-Team e lavorare con gli attrezzi del ferramenta, il dubbio esistenziale è un sistema meccanico che va in blocco e il Crash (2009) delle automobili giocattolo è la drastica azione fisica che dona agli oggetti coniati su scala industriale la dignità d’un prodotto artigianale.
Beato il fallimento – messo in scena con l’ironia del disincanto nella luminosa Galleria SpazioA di Pistoia – come parte integrante del ritmo della vita: Overdrive, titolo della personale, altro non è che un sistema di trasmissione per il cambio che, inserito, dà al mezzo un’andatura costante, da autostrada. Come quella di Speedline (2009), nella quale la moto, il cui guidatore gravita serafico nel vuoto, corre lungo una retta che, oltre la cornice, si proietta nell’infinito. Lo spaccato idilliaco del movimento perpetuo, che domina su tutta la parete in fondo alla galleria, s’interrompe a qualche metro di distanza, dove, fissi sul pavimento, si stoppano i due grandi copertoni di Prana (2008), imbrigliati nel loro scatto.

All’ingresso irrompe l’ironica installazione Volevo essere delicato (2008), nell’ottica di annunciare il rivolgimento d’intenti dell’artista: perché il grande ingranaggio congegnato da Bazzana sembra uguale alla struttura già esposta, ma non lo è. Ora il piumino azionato dal grottesco circuito, al cui moto di energia concorrono un trapano e un faro alogeno, spolvera nel vuoto, senza più alcun lampadario di cui prendersi cura. Un meccanismo costruttivo votato all’inutilità.
Prima la mia attenzione era concentrata sulla funzione: per manifestarla, cercavo di completare i miei macchinari coinvolgendo il pubblico”, spiega Bazzana. E il pensiero corre al dissacrante veicolo ingolfato di Finché c’è benzina c’è speranza (2008), secondo posto al Premio per la performance della Galleria Civica di Trento, attorniato da spettatori illusi che attendevano invano il compiersi di un evento. “Qui il focus è la macchina stessa”, precisa il giovane artista, “svelata nei dettagli che ne sottintendono la fase di progettazione”. Del resto, terreno privilegiato della sua ricerca espressiva è sempre stato il cantiere: “Adoro la produzione, mi lascio trasportare dai materiali, ci gioco”, ammette Bazzana.

Il finale, apparentemente non-sense, è in realtà sinonimo della serena accettazione di una realtà imperfetta, la cui dinamica razionale include di default vittorie e sconfitte, piani mandati in fumo dal caso, ma anche no.

articoli correlati
Bazzana a Monfalcone
Exibart intervista l’artista
La personale a Villa Manin

barbara ciolli
mostra visitata il 7 marzo 2009


dal 7 marzo al 24 aprile 2009
Michele Bazzana – Overdrive
SpazioA ContemporaneArte
Via Amati, 13 (centro storico) – 51100 Pistoia
Orario: da martedi a sabato ore 15.30-19.30 o su appuntamento
Ingresso libero
Catalogo disponibile
Info: tel./fax +39 0573977354; info@spazioa.it; www.spazioa.it

[exibart]

Articoli recenti

  • Mostre

L’illusione razionale di Escher in mostra a Ferrara

Palazzo dei Diamanti di Ferrara espone fino al 21 luglio 2024 uno degli artisti più scientifici e illusionisti di sempre:…

5 Maggio 2024 0:02
  • Fotografia

Fotografia Europea a Reggio Emilia: i premi e le menzioni del Circuito OFF

La mostra di SuoloCollettivo vince il Premio Max Sprafico al Circuito OFF di Fotografia Europea, per l'interpretazione del concept dell'edizione…

4 Maggio 2024 21:28
  • Mercato

Lempertz, all’asta un raro ritratto di Alessandro Farnese

Un minuscolo, preziosissimo, olio su rame ad opera del pittore fiammingo Jean de Saive sarà presto in vendita a Colonia.…

4 Maggio 2024 18:18
  • Mostre

Riscoprire l’avanguardia belga: Jef Verheyen al museo KMSKA di Anversa

Dopo una prima fase di digitalizzazione e archiviazione delle sue opere, viene presentato il lavoro di uno dei protagonisti dell'avanguardia…

4 Maggio 2024 16:23
  • Arte contemporanea

Come è nata la più famosa fornace d’arte di Murano? Una conversazione con il fondatore Adriano Berengo

La mostra Glasstress, inaugurata nei giorni di preview della Biennale, riac-cende i riflettori su questa realtà unica, che lavora in…

4 Maggio 2024 16:11
  • Fotografia

Other Identity #110. Altre forme di identità culturali e pubbliche: Black Napkin

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

4 Maggio 2024 14:10