L’artista monacense Thomas Demand presenta, nella Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, alcuni esempi della sua produzione fotografica: sei lavori disposti, rispettivamente, nella Sala Rosa (“Konstellation”), nella Sala del Fiorino (“Poll”, “Hecke/Hedge”, “Rechner” e “Scheune/Barn”) e nella Sala della Musica (“Gangway”). Demand ha collaborato con gli architetti inglesi Adam Caruso e Peter St. John, i quali hanno progettato elementi su cui le fotografie sono poste; ampi fogli di plexiglas schermano le immagini e ne accentuano la lucentezza.
L’osservatore, nella Sala del Fiorino, contempla “Rechner”, l’opera più significativa della mostra: uno spazio in cui la luce si immerge e nel quale sarà installato un avveniristico computer IBM, che Demand immagina operativo dal 2004. Nella sezione destra della fotografia, in fondo alla parete, si apre un piccolo corridoio: non è dato conoscerne l’ampiezza, né sapere dove conduca. Ampi spazi simili a quello che contempliamo possono aprirsi in ipotetiche sezioni collegate tra loro. Nel luogo su cui l’artista si è soffermato regna un asettico ordine strutturale. Con riferimento al pensiero di Baudrillard, potremmo considerare che la fotografia contemporanea non tende più ad una simulazione del reale bensì alla generazione di due mondi paralleli: l’oggetto simulato diviene più importante del modello di partenza.
L’unica opera esposta nella Sala Rosa, “Konstellation”, è la rappresentazione del cielo notturno sopra la città di Firenze; nelle pareti accanto a “Rechner” sono disposte “Hecke/Hedge”, soggetto della quale è una siepe, “Poll”, rappresentazione del seggio elettorale abbandonato in Florida durante le ultime elezioni presidenziali, e “Scheune/Barn”, raffigurante lo studio di Jackson Pollock. Nella Sala della Musica è infine esposta “Gangway”, in cui è riprodotta la scaletta di un aereo. Demand costruisce con cura il suo universo: il carattere anonimo degli oggetti sui banchi, riprodotti in “Poll”, rivela, e in questo senso è possibile un confronto con “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick, una riflessione sul Design come verifica di sé.
Costantino Maiani
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Interessanti le fotografie e molto bello l'articolo di Costantino Maiani, presentazione che rende interessante e piacevole l'argomento,gradita la lettura.