Le fotografie di Giorgio Barrera dimostrano la sua profonda consapevolezza nell’uso del medium. Le sue immagini, esposte nello spazio di Print Service, non sono voyeuristiche, almeno non più di altre fotografie in generale. Le persone sanno di essere fotografate, e il fotografo si trova nel giardino della casa dopo essersi messo d’accordo con i suoi abitanti. Barrera ci porta in Danimarca, a Tonder, e ci rimanda atmosfere e situazioni quotidiane, viste attraverso le finestre con la sua macchina fotografica di un medio formato, a volte messa ad una altezza di 2 metri da terra.
Le sue stampe a colori di varie dimensioni rispettano la proporzione del negativo senza tagli dell’inquadratura, come si può vedere in un enorme provino a contatto. Le sue immagini, racchiuse nelle cornici delle finestre, nere in controluce diventano un elemento d’immagine romanticheggiante, rispecchiano una certa malinconia, forse anche la curiosità, del singolo individuo che guarda da fuori, mentre loro, le famiglie benestanti, stanno dentro nei loro salotti accoglienti, nelle loro cucine allegre, nella loro
intimità.
Buffa la scena della ragazza con una mano fasciata che prova a mangiare gli spaghetti con la mano sinistra mentre il padre gratta il formaggio. Al contrario degli statici ritratti di famiglie di Thomas Struth, Barrera non interviene direttamente nel corso della vita intima delle persone mettendole in posa, non interrompe il flusso della loro quotidianità domestica. Di conseguenza l’autore italiano presenta una fotografia apparentemente oggettiva, non interferisce, ma documenta in modo personale.
Cosí facendo si muove relativamente vicino alla fotografia
Psichologies all’Archivio Fotografico Toscano di Prato nel 2000.
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Giorgio Barrera: Psychologies, AFT
Giorgio Barrera: Psychologies, Backlight
Katharina Hausel
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