La mostra allestita agli Uffizi ha un carattere fortemente didattico, grazie anche al coinvolgimento del Museo di Storia della Scienza, e affianca ai capolavori di pittura e ai disegni di Leonardo, modelli, filmati e applicazioni multimediali che accompagnano e chiariscono il percorso mentale seguito dall’artista e lo svolgersi dei suoi interessi.
Obiettivo dichiarato della mostra è andare oltre il Leonardo da Codice, oltre lo stereotipo del genio isolato, verso una nuova definizione di genio universale in cui emerge “l’ostinata decifrazione dei processi razionali che presiedono ai fenomeni del mondo fisico e ai moti del pensiero”, secondo una concezione unitaria della conoscenza.
Si parte all’interno stesso della Galleria degli Uffizi, nella sala che ospita l’Annunciazione e la non finita Adorazione dei Magi. Proprio l’Adorazione può proficuamente ed eccezionalmente essere confrontata con il San Gerolamo dei Musei Vaticani e con le indagini scientifiche svolte sull’Adorazione stessa in previsione di un restauro bloccato fra molte polemiche (la tavola degli Uffizi nasconde sotto un primo piano scuro un paesaggio di rocce che ne amplifica notevolmente il carattere leonardesco).
La mostra vera e propria si apre con l’Autoritratto della Biblioteca reale di Torino, icona dell’immaginario collettivo, e con il Cervello esploso di Weimar, esemplare per gli studi sul corpo umano, purtroppo penalizzati dalla collocazione in angusto corridoio, come molta parte delle opere della mostra. Dal volto allo studiolo -Leonardo fu tra i primi a sostenere che le stanze piccole ravvivano l’ingegno- per contraddire un’affermazione di Leonardo stesso, ovvero quella di essere “uomo senza lettere”, dedito solo agli studi naturali. In realtà la sua biblioteca riflette gli interessi degli umanisti e dei filosofi del tempo. Le sezioni dedicate a forma e movimento –significativamente categorie
Alla pittura come scienza, in particolare alla tecnica dello sfumato e allo studio della luce, è dedicata la sezione conclusiva, partendo dalle suggestioni del Libro della pittura. Toccando dibattiti che impegnavano Leonardo e i suoi contemporanei circa la superiorità della pittura sulla scultura –la sezione della mostra dedicata al realizzazione del Monumento Sforza è estremamente suggestiva- ma soprattutto riguardo la necessità di affrancare la pittura dalla collocazione fra le arti meccaniche per attribuirle lo status di scienza, completa nell’unire natura speculativa ed operativa, o “espressione visibile dell’elaborazione mentale”.
Al termine del percorso potremmo parafrasare infine la descrizione dello sfumato e applicarla alla mente di Leonardo: l’impalpabile ne costituisce effettivamente il principio essenziale.
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silvia bonacini
mostra visitata il 28 marzo 2006
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