Data al giugno 1998 l’apertura al pubblico della Collezione permanente del Centro Pecci, struttura limitrofa e complementare al polo museale-espositivo. Si trattò di un traguardo significativo, fortemente voluto dalla tenacia del direttore artistico Bruno Corà e ottenuto grazie all’allora Consiglio di amministrazione, al Comune di Prato, alla famiglia Pecci. E la stessa volitiva tenacia ha guidato Corà da quell’anno ad oggi, in un percorso irto di ostacoli amministrativi e problematiche finanziarie, al continuo incremento della Collezione. Viene così esposto un nuovo, importante
Ma se possiamo esprimere un giudizio di merito, è l’importante nucleo fotografico, conseguente alle linee espositive di questi anni, ad averci particolarmente impressionato. Le balle di Rita Lintz, la Benares di Raghubir Singh, il doloroso, inquietante fantasma nazista di Gerhard Richter. E ancora Paola Agosti, Alessandro Alimonti, Andreoni-Fortugno, Carlo Fei, Takashi Homma, Isabella Gherardi, Maria Mulas, Zeno Tentella, a cui si aggiungono sperimentazioni storiche di valore assoluto. Solo alcuni nomi: Mirella Bentivoglio, Ketty La Rocca, Nino Migliori, Verita Monselles, Ugo Mulas, Bruno Munari, Luca Maria Patella, Lamberto Pignotti, Concetto Pozzati, Luigi Veronesi.
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Valeria Ronzani
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