Categorie: toscana

Livorno Connection

di - 6 Agosto 2004

React nasce a Livorno, in una piazza piuttosto periferica per il contemporaneo…
React, associazione culturale, nasce nel 2001, proprio per coprire la mancanza di contemporaneo in una città –Livorno- che pure ha avuto grandi maestri di innovazione, ma si dedica, in pratica, solo alla celebrazione del periodo dei Macchiaioli. Così React -costituita da appassionati e collezionisti d’arte- ha come scopo principale la divulgazione dell’Arte Contemporanea. Intendiamo portare avanti questa missione in vari modi e con diversi mezzi, l’idea è di coinvolger un pubblico sempre più vasto, con un avvicinamento quasi “didattico”, sfruttando i media più attuali. Per esempio attraverso l’allestimento di mostre, workshop… eventi in cui l’opera d’arte sia occasione di dialogo.

Su quali criteri vi siete basati per effettuare le vostre scelte artistiche?
Una premessa è necessaria. Siamo un’associazione “pura”, non inquinata da interessi personali, costituita da veri collezionisti ed appassionati di arte contemporanea. Al nostro interno non ci sono addetti ai lavori o galleristi o artisti che avrebbero potenziali conflitti di interesse nel fare scelte/progetti. Le nostre scelte sono quindi frutto di una vera consultazione interna, cercando di mettere insieme la migliore proposta artistica con il luogo e la città dove vogliamo fare la mostra, sempre con l’intento di comunicare al grande pubblico l’importanza dell’arte contemporanea, cercando di farla uscire fuori dallo stretto giro di persone che la frequentano.


Ripercorriamo qualcuna delle tappe – e delle iniziative principali- nella storia di React…

Partiamo dall’inizio. Nel 2001 –anno di nascita dell’associazione- abbiamo collaborato, come consulenti artistici con l’Associazione Industriali di Livorno ad una prima serie di mostre di arte contemporanea, l’anno successivo abbiamo realizzato il catalogo della mostra Un Giorno, rassegna di giovani artisti nazionali e locali (under 40) presso i Bottini dell’Olio, in collaborazione con il Comune di Livorno.
E ancora nel 2002 inizia la collaborazione con la regione Toscana, come rappresentanti per la Provincia di Livorno, nel progetto per l’arte contemporanea TRA ART, che svolge un’azione di coordinamento delle varie iniziative nelle province toscane. Uno dei risultati ottenuti è stato -per il nostro territorio- l’individuazione di uno spazio (da cofinanziare), nella periferia di Livorno, da dedicare alla sperimentazione ma anche alle manifestazioni, performance, workshop di artisti contemporanei, multidisciplinari, a livello nazionale.
L’anno scorso si è svolta la prima edizione di della mostra – workshop Effetti Contemporanei, presso la Chiesa del Luogo Pio (in collaborazione con la Galleria Continua).
L’artista francese Bruno Peinado ha realizzato un imponente installazione all’interno della Chiesa e -in parallelo- ha lavorato con un gruppo di dieci giovani artisti livornesi realizzando un’opera che è rimasta a patrimonio della città.
Ed infine quest’anno… un riconoscimento giuridico dalla Regione Toscana, così siamo diventati Associazione culturale (no-profit) riconosciuta.

Quest’anno la mostra Effetti contemporanei è stata una doppia personale. Di cosa si è trattato, quali sono stati i progetti presentati?
La seconda edizione di Effetti Contemporanei, durante Effetto Venezia 2004, ha avuto due protagonisti: l’artista colombiana Maria Fernanda Cardoso e il senese Francesco Carone. La mostra allestita anche quest’anno nella Chiesa del Luogo Pio, è stata curata in collaborazione con la Galleria Brancolini Grimaldi Arte Contemporanea e Daniela Ivanova, con il patrocinio del Comune di Livorno e l’IILA (Istituto Italo Latino Americano).
L’istallazione Mare Nostrum di Francesco Carone è composta di sei acquasantiere in terracotta smaltata, contenenti l’acqua dei sei mari italiani: il Tirreno, l’Adriatico, lo Ionio, il Ligure, e quelli di Sardegna e di Sicilia. Ognuna di esse è caratterizzata da un diverso elemento decorativo e da un diverso colore che suggeriscono una chiave di lettura con significati filosofici strettamente legati ai mari ed alle esperienze personali dell’artista.
I marinai livornesi (e con loro la popolazione tutta) sono stati coinvolti, la sera dell’inaugurazione, con una “benedizione” rivolta ai pescatori e ai marinai della città. La performance è accompagnata dai suoni costituiti dalle vibrazioni emesse dal dito dell’artista sulla bocca di sei calici di cristallo, in un contesto di audio “spazializzato”, tramite (IMEASY) un’innovativa tecnologia informatica (www.clever-e.com). Ogni calice contiene l’acqua di ciascuno dei sei mari in proporzione ed in scala relativa ad essi: come una tempesta in miniatura.
L’istallazione Woven Water di Maria Fernanda Cardoso rivela la sua peculiarità nell’utilizzo di materiale non ortodosso, quale le stelle marine viste da un lato come prodotto industriale, “souvenir”, simbolo delle vacanze estive, dall’altro prodotto inteso come “raw material”, dando vita ad un’opera di grande bellezza eterea e concettuale.


Quale è il vostro obiettivo a medio termine per Livorno? Quale è la vostra visione per l’arte contemporanea in città?

Ogni iniziativa che facciamo aggiunge un tassello (un’opera che acquisiamo, libri, cataloghi etc etc) alla nostra grande idea di riaprire/realizzare un museo (vivo) di arte contemporanea che partendo dall’esperienza del Museo Progressivo (di Villa Maria) e dalla sua collezione (chiusa in un magazzino), recuperi il tempo perduto e costruisca, con modesti investimenti, una completa collezione di arte contemporanea, allineata con il nostro tempo, fruibile e vivibile dalla città e dai suoi giovani.

intervista a cura di massimiliano tonelli


Mare Nostrum
fino al 15.IX.2004
Livorno, Chiesa del Luogo Pio, Piazza del Luogo Pio
tutti i gg 21-24, ingresso libero

React – Associazione culturale no profit
Via Bonamici, 14
57125 – Livorno – Italia
Tel. ++39-3392273987
Web: http://www.react.it
E-mail: info@react.it


[exibart]


Visualizza commenti

  • SONO DELLO STESSO PARERE DI "PUCE" IN PIU' AGGIUNGEREI CHE SONO ANCHE TACCAGNI.
    INFATTI, LO SCORSO ANNO AI GIOVANI ARTISTI DI LIVORNO CHE CON PEINADO HANNO COSTRUITO IL LAVORO CHE E' RIMASTO POI DI PROPRIETA' DELL'ASSOCIAZIONE NON SI SONO NEPPURE DEGNATI DI OFFRIRE UNA CENA DI FINE CORSO.

  • le mostre che fanno quelli dell'associazione, servono solo per recuperare qualche lavoro gratis partendo dai soldi pubblici, ciao a tutti..........

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