Componenti fondamentali della club culture sono non solo le sperimentazioni musicali, ma anche il mondo della grafica, dei video, delle ambientazioni audiovisive. A questo aspetto è particolarmente sensibile il Maffia di Reggio Emilia, club dedicato alla musica di frontiera e di ricerca, in particolar modo legato alla scena della nuova musica elettronica, che ha promosso le edizioni della mostra Clubspotting, dedicata alla deejay culture, al mondo dei grafici di copertine e flyers,
dei visual jay e light jay, dei video lounge e sound designer.
In collaborazione con Cafè Mirò e Night and Day Art Space, il Maffia dà vita venerdì sera ad un party audiovisivo sulle suggestioni dell¹arte di Jean Michel Basquiat, che con i suoi graffiti e con il suo stile di vita di strada ha influenzato profondamente l’arte grafica. Il 29 aprile 1979 in un party di inaugurazione di Canal Zone, uno spazio d’arte di New York, Basquiat identificò se stesso come Samo, la firma di quattro lettere che accompagnava i graffiti che tappezzavano i muri, le lamiere, la metropolitana della città.
cinematografica”, ma direi “videoartistica”. La proiezione infatti viene “sonorizzata” dai dj del Maffia Soundsystem: il film viene scomposto nelle sue componenti audio e video e “reinterpretato” live dal suono dei dj. Della pellicola di Schnabel vengono messe in evidenza in questo modo le potenzialità immaginifiche e non narrative. Basti pensare alla scena dell’onda marina che compare nel cielo di Manhattan incurvandosi su se stessa cavalcata da un surfer solitario, o quella in cui la catasta di
pneumatici che Basquiat ha appena finito di decorare si trasforma sotto i suoi occhi nella volute di un albero in fioritura.
Potenzialità visive che Schnabel non riconoscerebbe di certo (basta leggere l’intervista che ha rilasciato a Paola Nicita per Exibart), ma non importa. Il film è trattato anche come un oggetto sonoro: impadronirsi
dell’esistente, scomporlo e ricomporlo con altri elementi è tipico della dj culture. Dopo la proiezione il Maffia Soundsystem suonerà tutta la notte seguendo le suggestioni dalla proiezione: il film esce dallo schermo, crea
un’ambientazione e uno stile.
assillato dall’imperativo di far ballare tutti e per forza sui ritmi in 4/4 della cassa dritta a discapito della qualità della musica, ma è anche rivolto all’ascolto e presenta ritmi più distesi e più raffinati, che
ecletticamente vanno dal Big Beat al Nu Jazz. Le sonorità che hanno creato la notorietà del locale e del Maffia Sound System.
Basquiat party è il primo appuntamento di una serie di serate maffiose ancora non ben calendarizzate (probabilmente l’ultimo venerdì del mese) che si occuperanno di arte e musica. Ogni mese verrà scelto un film che suggerirà una sua reinterpretazione sonora da parte dei dj.
BASQUIAT (Usa, 1996)
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Lavinia Garulli
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