L’eclettismo è senza dubbio un attributo distintivo dell’attività artistica del salentino Lorenzo Polimeno (Sogliano Cavour, Lecce, 1952) che, attivo dalla metà degli anni Settanta, ha incentrato sin dal principio la sua produzione sulla sinergia dei linguaggi artistici. Con grande disinvoltura, Polimeno dialoga con l’arte attraverso l’uso sinestetico della poesia, della pittura e dell’assemblaggio materico. Con un proprio riconoscibile stile, l’artista trasmette messaggi visivi plasmando le sue opere di significati simbolici e ottenendo risultati che sono stati definiti di “descrittivismo lirico”. Il contenuto allegorico ed etico, dei suoi scritti quanto dei quadri, definisce l’idea di un possibile e continuo cambiamento del senso delle creazioni artistiche, relativamente all’interpretazione soggettiva del fruitore, che ne modifica l’essenza con la propria sensibilità e diversificazione percettiva.
Nella mostra Memories al Palazzo Ferrari di Parabita, l’artista presenta un ragguardevole numero di lavori, che disegnano una mappa complessa e completa della sua ricerca. Dai light-box realizzati con vernici e oli su forex e pvc alle opere polimateriche, costituite dall’assemblaggio di cartoni, fogli di compensato, viti e materiali di risulta, armonizzate da un uso romantico del segno pittorico, il percorso espositivo bene si accorda all’impianto concettuale e ideale di un’arte aperta sulla realtà. Lo scambio, le relazioni diventano parte integrante delle intenzioni di Polimeno, che non chiude il processo creativo al prodotto finito, ma dilata il tempo dell’esposizione verso nuovi risultati e obiettivi. La commistione di un’arte letteraria e insieme visiva diventa il veicolo e il pretesto per un rapporto più genuino e diretto con il reale. Particolarmente interessanti le ultime applicazioni tecniche delle immagini delle opere pittoriche, digitalizzate e successivamente stampate su poliver o pvc.
francesca de filippi
mostra visitata l’11 marzo 2007
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