Il nuovo edificio del CAC, Contemporary Arts Center, uno dei più importanti istituti degli USA dedicati alle arti visive contemporanee, fondato a Cincinnati nel 1939, è destinato a diventare uno dei principali luoghi per le mostre d’arte contemporanea del paese. L’architetto che ha reso possibile tutto ciò? Zaha Hadid.
Architetto iracheno di formazione inglese, la Hadid ha inizialmente lavorato con Rem Koolhaas, ed è assolutamente riduttivo liquidarla con l’etichetta di ‘decostruttivista’, come invece spesso accade. Il modo di progettare di Zaha Hadid non è frammentato, sovrapposto, ma complesso. É complesso a partire dalla rappresentazione. La Hadid è un’artista, dipinge, e usa i disegni come strumento non convenzionale per esprimere liberamente la sua personale intuizione degli spazi, dei percorsi, delle superfici, di tutta la sua architettura. La sua interpretazione è complessa in quanto donna, e lo è anche
La progettazione per flussi, che le consente di rendere dinamico e organico lo spazio, la scelta dei materiali e delle tecniche costruttive che procede per contrasti complementari e l’impiego di elementi compositivi multifunzione sono i suoi caratteri distintivi. Il CAC di Cincinnati è reso organico proprio da un elemento multifunzione: la rampa dell’Urban Carpet, percorso funzionale e strumento simbolico al tempo stesso. Il Tappeto urbano, come un nastro flessuoso, nero, in contrasto con le superfici bianche o vetrate contro cui si staglia, raccoglie il flusso dei visitatori dall’esterno all’interno dell’edificio. É come se una parte della città s’inserisse nell’edificio per attraversare, più avanti, tutto il museo in senso tridimensionale. I visitatori sono guidati per mezzo della modulazione del flusso della luce naturale che entra dalle pareti vetrate e dal lucernario centrale, e che esplode di volta in volta nelle sale.
Il Centro mantiene un continuum con la strada, gli spazi interni delle gallerie sono estremamente variati in tutte le dimensioni e caratteristiche, la luce è parte attiva.
Il CAC ha principalmente spazi per esposizioni temporanee, per installazioni speciali, e
I volumi delle gallerie, estremamente diversificati per dimensioni, ma anche per trattamenti e materiali impiegati nei rivestimenti e nella composizione delle pareti, sono composti come fossero solidi differenti di un grande puzzle tridimensionale. I volumi, il trattamento delle pareti, il rapporto tra pieni e vuoti, che compongono l’organismo sono i soggetti di un continuo e armonioso gioco di contrasti complementari raccordato all’interno dalla rampa del Tappeto urbano: le ampie superfici luminose di vetro stagliano contro le superfici nere in legno, la fredda superficie del pavimento in cemento è contrastata dalle calde proiezioni della luce naturale.
Anche nel CAC a Cincinnati, Zaha Hadid si esprime con un linguaggio flessibile e dinamico, capace di adeguarsi ad esigenze differenziate e di condurre i visitatori con leggerezza, senza forzature, solo con la sapiente gestione degli spazi.
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Contemporary Arts Center
Zaha Hadid’s Contemporary Arts Center, Cincinnati, OH
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Zaha Hadid e il Center for Contemporary Art
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