âNon lontano dallâadorata Venezia, tra il Grappa e il Montello e in compagnia di vecchi amiciâ. Ă qui che si trova il borgo di Asolo, in provincia di Treviso, dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita Eleonora Duse. Un ambiente incantevole, che lei stessa presentava con queste parole, descrivendo la bellezza del posto (âbello e tranquillo, paesetto di merletti e poesiaâ, scriveva allâamico Marco Praga) e della sua dimora, oggi divenuta museo e patrimonio della cittadinanza. Nel cuore del piccolo centro veneto, lungo via Canova e in corrispondenza della Porta di Santa Caterina, in un palazzo signorile del â500, giĂ residenza di Francesco Nursio Timideo da Verona, segretario personale della regina Cornaro, lungo la cinta muraria medievale.
La casa venne preso in affitto e poi restaurata dalla Duse con lâintenzione di ritirarvisi in tarda etĂ , come fece nellâottobre del 1920, al termine dei lavori affidati allâingegnere Sebastiano Cantoni, che le consigliò di affittare una casa di proprietĂ della famiglia MillerâMorrison di Edimburgo, detta âCasa dellâarcoâ perchĂŠ parte dellâedificio inglobava lâantica porta medievale di S. Caterina. La Duse ne rimase entusiasta, per via della posizione che offriva uno scorcio notevole dellâimmensa pianura e del suggestivo massiccio del monte Grappa. Che amava scrutare dal vano della finestra mettendo âdue vasi di fiori sul davanzale. Ed ecco un altareâ. In memoria dei tanti giovani soldati caduti durante la Grande Guerra, diceva lei stessa, rimasta colpita dalla storia di una famiglia con cui dovette contendersi, inizialmente, quella dimora, salvo poi vederli rinunciare. Dopo il ritorno sulle scene nel 1921, che la portarono a viaggiare nel mondo, la Divina riuscĂŹ a tornare ad Asolo unâultima volta solo nellâagosto del 1922, trattenendosi meno di un mese. Quando era lontana, tuttavia, nelle sue missive agli amici asolani raccomandava sempre che fosse lasciata accesa la lampada con i vetri blu posta allâinterno del capitello dedicato alla Madonna Immacolata, alla destra dellâarco, a cui teneva particolarmente, quasi fosse un nume tutelare della casa.
Oggi Casa Duse è visitabile dallâesterno, presentandosi nel suo edificio dal peculiare colore bianco e rosso, caratterizzato da interessanti motivi architettonici e da una targa in marmo apposta sulla sua facciata che ricorda la celebre inquilina, esaltata dai versi del poeta Gabriele DâAnnunzio, grande amore dellâattrice. Dalla casa è possibile poi raggiungere il cimitero di Asolo, dove lâattrice è sepolta dalla sua morte che avvenne nel 1924. La tomba dellâattrice si trova in un luogo appartato e protetto dallâombra dei cipressi, rivolto verso il Massiccio del Grappa, proprio come da lei desiderato.
Alessio Crisantemi