Una nuova casa per i murales di Picasso: iniziano i lavori all’Y-Block di Oslo

di - 29 Luglio 2020

Dopo anni di accesissime discussioni, le due grandi opere murali progettate da Pablo Picasso sono state rimosse dalla loro sede originale, a Oslo, ma solo per ritornarci. Le due opere, due disegni sabbiati di cimento raffiguranti un pescatore e un gabbiano e concretamente realizzati dallo scultore Carl Nesjar, si trovavano sulle pareti dell’Y-Block, l’edificio in stile brutalista progettato dall’architetto norvegese Erling Viksjø nel 1969 e danneggiato in seguito agli attentati terroristici del 2011. I lavori di demolizione, lungamente progettati e nell’ambito di un ampio processo di risistemazione dello stile architettonico della capitale della Norvegia, sono iniziati il 27 luglio e, al posto del vecchio palazzo, verrà realizzata una moderna struttura in vetro, dove le due opere saranno reinstallate, nel 2025, anno in cui è stimata la consegna del cantiere.

Molti però sostengono che la demolizione è necessaria per la sicurezza del sito, che era sede del Ministero dell’educazione del Paese e di altri uffici governativi fino al luglio 2011, quando l’estremista di destra Anders Breivik fece esplodere una bomba nelle vicinanze, uccidendo otto persone. Durante la costruzione del nuovo edificio, il Pescatore, che si trovava all’esterno dell’Y-Block, sarà esposto in un altro complesso governativo mentre il Gabbiano, che era invece all’interno, rimarrà in un deposito.

Le opere murali di Picasso a Oslo, simbolo politico, dallo spirito europeista

Tuttavia, diversi commentatori, tra cui artisti, architetti e docenti universitari norvegesi, hanno fatto notare che le opere murali non possono essere separate dal contesto originale senza alterare radicalmente il loro aspetto, la loro storia e la loro ideazione. Il trasferimento, dunque, non correggerà affatto l’errore, anzi. La scorsa primavera, i curatori del MoMA di New York indirizzarono una lettera ai funzionari norvegesi, chiedendo loro di riconsiderare il piano di demolizione, affermando che «non solo costituirebbe una perdita significativa per il patrimonio architettonico norvegese, ma renderebbe anche poco opportuno qualsiasi tentativo di riposizionare le opere altrove». Per salvare le opere di Picasso e la loro sede originale, era stata aperta anche una petizione, firmata da più di 60mila persone.

Bisogna poi aggiungere che, in Norvegia, gli edifici in cemento realizzati alla fine degli anni ’60 sono considerati non solo come un importante pezzo di storia dell’architettura locale ma anche come simboli politici. Distruggerli è esattamente lo scopo che si era prefissato Breivik. «Voleva sbarazzarsi dell’eredità della socialdemocrazia, sia nella forma costruita che in quella vivente, cioè delle persone», commentava, nel 2017, al New York Times, Mari Hvattum, studiosa di architettura e docente alla School of Design di Oslo, quando il governo fece sapere che sarebbe andato avanti con il piano di demolizione.

Inoltre, in un certo senso, le opere murali rappresentano anche un progetto artistico dallo spirito europeista: un progetto simile si trova anche a Barcellona, presso il Collegio degli Architetti della Catalogna e, anche in questo caso, ideato da Picasso ed eseguito da Nesjar.

Articoli recenti

  • Musei

Credere che il mondo possa sollevarsi insieme al proprio desiderio. Nasce a Mantova il Museo Sonnabend

La nascita della Sonnabend Collection Mantova, dentro il restaurato Palazzo della Ragione — inaugurata il 29 novembre 2025 con 94…

6 Dicembre 2025 0:02
  • Personaggi

Addio a Frank Gehry. Muore un titano dell’architettura

Alcuni dei suoi edifici sono i più importanti al mondo: Frank Gehry, colui che ha praticato l'architettura, o forse più…

5 Dicembre 2025 21:24
  • Arte contemporanea

La Società delle Api si sposta a Roma, con Luca Lo Pinto nuovo direttore artistico

La Società delle Api nomina Luca Lo Pinto come direttore artistico: la Fondazione creata da Silvia Fiorucci sposta a Roma…

5 Dicembre 2025 17:30
  • Mostre

La Fondazione Luigi Rovati di Milano racconta tremila anni di Olimpiadi

Fino al 22 marzo 2026, la Fondazione Luigi Rovati celebra i Giochi Olimpici con una mostra che unisce storia, arte…

5 Dicembre 2025 17:00
  • Personaggi

Addio a Giovanni Campus, morto a 97 anni uno dei maestri della scultura contemporanea

È morto Giovanni Campus: se ne va un protagonista rigoroso e appartato dell’arte italiana del secondo Novecento, tra gli innovatori…

5 Dicembre 2025 16:08
  • Fotografia

La rivoluzione delle polleras arriva a Sydney, nelle foto di Francesca Magnani

La pollera, da indumento retaggio di subordinazione femminile nell'America Latina a simbolo di emancipazione internazionale: la storia del collettivo ImillaSkate,…

5 Dicembre 2025 13:30